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La giustizia rimane al centro dell’attività della nuova maggioranza di governo, con una legge sugli affidi targata 5 Stelle e una commissione d’inchiesta su Bibbiano. La prossima settimana le commissioni congiunte Giustizia e Affari sociali della Camera cominceranno la discussione sulla proposta di legge per l’istituzione di una commissione d’inchiesta su quelli che sono passati alle cronache come “i fatti di Bibbiano”, ovvero l’inchiesta sugli affidi illeciti di nove minori da parte degli assistenti sociali.
La deputata grillina Francesca Businarolo, presidente della Commissione Giustizia della Camera, ha definito il lavoro della futura commissione «molto importante per capire cosa non funziona e va corretto, affinché la tutela dei minori sia massima e per evitare i rischi dei deprecabili abusi avvenuti a Bibbiano».
L’inchiesta, tuttavia, è ancora in corso ( il processo dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno) e la presidente ha precisato che «Naturalmente non c’è nessuna volontà di sovrapporre il nostro lavoro a quello della magistratura. Questo provvedimento è doveroso per cancellare ogni spiraglio normativo che ha consentito uno scandalo che non deve più ripetersi».
Parallelamente, la Commissione Giustizia ha anche messo in cantiere la riforma della normativa sugli affidi, con la proposta di legge Ascari ( presentata il 31 luglio dalla deputata grillina dell’Emilia Romagna), introdotta dalla relatrice 5 Stelle Valentina Palmisano.
«È una materia alla quale teniamo molto e non solo per i recenti fatti di cronaca ma perché è necessario articolare i criteri guida delle decisioni giudiziarie che portano all’affidamento di un minore», ha spiegato Businarolo.
La proposta di legge punta ad intervenire sul sistema delle tutele per i minori nei procedimenti in tema di responsabilità genitoriale e sull’attuazione dei provvedimenti giurisdizionali di collocazione extra familiare dei minori.
«La pdl dà priorità all’intervento dei servizi sociali e rinvia come ultima ratio all’affido esterno che il giudice potrà stabilire secondo tempi definiti obbligatoriamente, al contrario di quello che avviene oggi. Inoltre, ci sarà maggiore razionalità nella gestione finanziaria delle case famiglia che saranno tenute a giustificare ogni singola spesa», ha spiegato la presidente.
La proposta del Movimento 5 Stelle è stata pensata con la finalità di introdurre una disciplina molto più dettagliata rispetto al passato per quanto riguarda l’allontanamento dei minori, con l’introduzione di criteri precisi per orientare l’intervento del giudice, che seguirà quale finalità preminente “la tutela e della salvaguardia dell’unità familiare e della permanenza del minorenne nel proprio contesto domestico abituale” ( per esempio, il provvedimento che limita la responsabilità genitoriale potrà essere adottato solo “se risulti inequivocabilmente che il pregiudizio o il pericolo non possano essere esclusi o evitati mediante l’intervento dei servizi sociali” e il giudice “al fine preminente della tutela e della salvaguardia dell’unità familiare e della permanenza del minorenne nel proprio contesto domestico abituale, esamina prioritariamente la possibilità di emettere un provvedimento che non escluda l’unità del nucleo familiare”).
Per ciò che riguarda l’esecuzione del provvedimento di allontanamento dei minori, la proposta di legge impone che venga indicato dal giudice a pena di nullità dell’atto la durata dell’allontanamento e la possibilità di prorogarlo, “decorso il termine di durata previsto nel provvedimento, il minore è restituito alla custodia del genitore o dei genitori”. Non solo, è stata prevista anche “la possibilità di sospendere l’esecuzione, nel caso in cui il minore opponga resistenza fisica o verbale o comunque manifesti in modo evidente la volontà di non distaccarsi dai genitori”.
L’esame del testo in commissione Giustizia in sede referente è iniziato il 17 settembre e l’obiettivo sembra quello di procedere nel modo più rapido possibile.