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La Casa Bianca: «Evacuazioni in Afghanistan anche oltre il 31 agosto»
E' lui, Sleepy Joe, il competitor più accreditato contro Donald Trump per la corsa di novembre alla Casa Bianca. Questo hanno decretato le urne nel Super Tuesday, il super martedì elettorale che ha visto negli Stati Uniti gli elettori democratici di ben 14 stati chiamati a scegliere il loro candidato presidente. I risultato in favore dell'ex vicepresidente di Barack Obama, Joe Biden, è schiacciante in ben nove stati: Virginia, Alabama, Arkansas, Massachusetts, Minnesota, Carolina del Nord, Oklahoma e Tennessee e Texas. E se l’ex sindaco di New York, Bloomberg è arrivato primo solo nelle isole Samoa, Bernie Sanders ha vinto in Colorado, Utah,Vermont e soprattutto in California che porta in dote il più ghiotto bottino di delegati, 415. In questo modo supera nettamente l'indipendente Bernie Sanders, fino ad ora in testa e surclassa anche il magnate dell'editoria Michael Bloomberg che aveva sperato nel Super Tuesday per attestarsi come candidato in lizza. Una sconfitta talmente bruciante, quella di Bloomberg, che il miliardario ha deciso per il ritiro, facendo il suo endorsement proprio a Biden. Elizabeth Warren, infine, continua ad attestarsi come terza, che non ha vinto nemmeno nel suo stato, il Massachussetts e che potrebbe essere la prossima a ritirarsi. Per aggiudicarsi l’incoronazione dem alla convention democratica del prossimo luglio servono almeno 1.991 delegati su 3.979. Al Super Tuesday, dove i risultati sono ancora parziali, ne vengono tributati 1.344. L’ex numero due di Barack Obama ha riconosciuto l’importanza degli endorsement ricevuti dai rivali dem moderati che hanno abbandonato la gara: Amy Klobuchar, Pete Buttigieg e Beto Ò Rouke. Segno, questo, che l'ortodossia del Partito democratico americano sta lavorando compatto a sostegno di Biden.