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Dopo 8 giorni in mare con 104 migranti a bordo la nave umanitaria Eleonore della ong tedesca Lifeline ha forzato il divieto di entrare in acque italiane per via del decreto sicurezza dirigendosi verso il porto di Pozzallo. La Guardia di Finanza è salita per notificare il provvedimento di sequestro ma si è proceduto contestualmente allo sbarco. La nave era in realtà fino a ieri in attesa di poter sapere se poteva avere accesso a Malta e per questo si trovava nel tratto di mare limitrofo all’isola, poi la msituazione a bordo è precipitata, è stato dichiarato lo stato si emergenza. Il comandante Peter Reisch aveva reso noto che la barca era troppo piccola per contenere tutte le persone recuperate, molte di esse infatti avevano dormito all’aperto in questi giorni. La Eleonore ha richiesto il sostegno della popolazione di Pozzallo attraverso twetter: "Sarebbe bello se alcune persone e avvocati fossero a Pozzallo per incontrare l'equipaggio". Conclusione anche della vicenda della Mare Jonio per la quale è stato concesso di far scendere a terra anche i migranti, 31, rimasti a bordo dopo che nei giorni scorsi erano sbarcati i bambini, le donne e i malati. La decisione è arrivata per motivi essenzialmente “sanitari” dopo che alcuni migranti avevano iniziato uno sciopero della fame. La situazione era ulteriormente peggiorata a causa della burrasca che la notte scorsa aveva colpito la nave della ong. Poi c’è la situazione della Alan Kurdi con i 13 migranti, anche in questo caso è stato notificato il divieto d’ingresso in acque italiane. Intanto si è verificato un nuovo sbarco autonomo sull’isola di Lampedusa , a cala Spugne, si tratta di decine di maghrebini, soprattutto tunisini, a bordo di una imbarcazione in legno. Mentre sempre a Pozzallo è atteso l’arrivo della nave della Marina militare Cassiopea. A bordo 29 persone di nazionalità non precisata: 5 nuclei familiari, 5 adulti maschi, 5 adulti donne e 19 minori.