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«Celebrare un’udienza a distanza richiede molto tempo», affermano a “microfoni spenti” diversi magistrati che in questi giorni hanno utilizzato la piattaforma Microsoft Teams, scelta dal Ministero della giustizia per poter svolgere i processi da remoto durante il periodo dell’emergenza sanitaria. «Il numero di udienze che potranno essere celebrate, a parità di tempo, diminuirà fino alla metà», aggiungono le toghe che rimpiangono, come tanti avvocati, le modalità e i riti del processo pre Covid-19. Sulla carta, l’applicativo permette la partecipazione fino a 300 persone, assicurando le garanzie previste per lo svolgimento dell’udienza, e quindi «il contraddittorio e l’effettiva partecipazione delle parti». Le linee guida del Csm e del Cnf, unitamente ai vari protocolli fra uffici giudiziari ed Ordini degli avvocati, hanno uniformato le prassi di utilizzo della piattaforma americana progettata per svolgere videoconferenze di gruppo. E’ stato indicato, ad esempio, come gestire il dialogo senza avere problemi di sovrapposizione durante udienze con numerosi partecipanti. Uno degli aspetti più delicati.Sono poi seguite raccomandazioni pratiche, come quella di verificare prima dell’inizio dell’udienza l’efficacia del proprio collegamento dati, avendo cura di disporre di un duplice accesso, dei quali uno Wifi e l’altro SIM, da utilizzare nell’ipotesi di problemi. La criticità principale, infatti, a parte il meccanismo ostico di accesso a Teams che potrà essere superato dopo un inevitabile periodo di rodaggio, viene proprio dalla Rete. Trattandosi di udienze da remoto, magistrati e avvocati utilizzano infatti le connessioni dati di cui dispongono. Il caso che si sta verificano in questi giorni con maggior frequenza è quello dell’ avvocato che non compaia in video il giorno dell’udienza o, una volta comparso, che scompaia causa debolezza del segnale. Cosa fare? Al momento è stato previsto che il magistrato debba interrompere l’udienza per provare a “rintracciarlo” chiamandolo telefonicamente o inviandogli una mail.Tutte operazioni che devono essere verbalizzate. Ma non solo. C'è anche un problema di privacy, in quanto il magistrato dovrà utilizzare per tali incombenze la propria utenza telefonica. L’argomento è dirimente dato che, in assenza del contradditorio, il processo è nullo essendo un vizio insanabile a posteriori.