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La Corte di Cassazione ha stabilito che l'inchiesta "Mondo di mezzo", ribattezzata Mafia Capitale, in realtà non riguardava un'associazione per delinquere di stampo mafioso ex articolo 416 bis, ma una associazione per delinquere semplice. Caduta l'aggravante mafiosa, il grande accusato e condannato in appello a 14 anni e 6 mesi Massimo Carminati (ex Nar e Banda della Magliana) si è visto revocare il 41bis, il regime di carcere duro cui era sottoposto da quattro anni a Sassari. Dopo aver ricevuto il parere positivo della Dda di Roma e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, il Guardasigilli Alfonso Bonafede ha firmato il decreto di revoca. La sua pena, intanto, dovrà essere riconteggiata dai giudici di appello. L'avvocato Giosuè Bruno Naso, che ha difeso Carminati nei primi due gradi di giudizio, ha commentato che "Venuto meno il reato di stampo mafioso è inevitabile che sia stato revocato il 41bis per Massimo Carminati, ovvero il regime di carcere duro''. ''Anche quando in primo grado non venne riconosciuta la mafia, a Carminati fu revocato il 41bis e venne ammesso al regime carcerario ordinario - spiega il legale - perché non era legato alla pericolosità in carcere o a informative della polizia giudiziaria. Anzi, Carminati è un detenuto irreprensibile, non ha mai avuto problemi con la polizia penitenziaria''. L'avvocato, infine, ha commentato il regime del 41bis: ''E' un automatismo assurdo, che spero aboliscano presto e per il quale ultimamente la Corte europea dei diritti dell'uomo ha anche richiamato il nostro Paese''. L'avvocato Alessandro Diddi, che difende l'altro grande condannato del processo, il patron delle coop Salvatore Buzzi, ha commentato che la decisione "era scontata, non mi sorprende. Piuttosto adesso il mio assistito, Salvatore Buzzi, va fatto uscire di galera, gli va immediatamente revocata la misura cautelare in carcere".