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Si fa sul serio. Il Nucleo centrale di monitoraggio sull’equo compenso parte a due settimane dalla firma dell’intesa fra il guardasigilli Alfonso Bonafede e il presidente del Cnf Andrea Mascherin. Prima riunione fissata per martedì prossimo alle 15, nella sala “Livatino” del ministero. Quella in cui tra l’altro si tengono di solito gli incontri con la stampa. La convocazione è arrivata due giorni fa. Subito dopo il decreto con cui il ministro ha completato la composizione dell’organismo, che annovera tre figure individuate all’interno del dicastero, due provenienti dal Consiglio nazionale forense e il ministro stesso, o un sottosegretario alla Giustizia da lui delegato, a presiedere i lavori.
Non è casuale la scelta di avviare subito l’attività del “Nucleo centrale”: sull’equo compenso infatti è in fase di buon avanzamento anche il lavoro condotto dal sottosegretario Jacopo Morrone con i rappresentanti di tutte le professioni per individuare gli interventi migliorativi della disciplina già in vigore. L’ultima riunione del “tavolo” si è tenuta lo scorso 3 luglio, se ne dovrebbe tenere un’altra a strettissimo giro. E visto che a sua volta il “Nucleo” ha l’obiettivo di raccogliere tutti i casi di violazione delle norme anche in vista di una «tempestiva formulazione di proposte legislative migliorative della tutela dell’equo compenso», è assolutamente sensato fare subito il punto sugli elementi già raccolti ( e sono tanti) innanzitutto dal Cnf.
Martedì è dunque prevista la presenza del ministro a quella che, nella comunicazione ufficiale firmata dal capo di Gabinetto Fulvio Baldi, è la «seduta d’insediamento» dell’organismo di monitoraggio. Ne farà parte anche il presidente del Cnf Mascherin, che ha individuato nel consigliere Antonio Baffa l’altro rappresentante del Consiglio nazionale. Bonafede ha a propria volta indicato, con il decreto di due giorni fa, gli altri tre componenti in Giampaolo Parodi, vice capo dell’ufficio Legislativo di via Arenula, Margherita Cardona Albini, magistrato dell’ufficio di Gabinetto, e Cesare Russo, magistrato in funzione presso l’ufficio Libere professioni della Direzione giustizia civile del ministero. Ufficio che ha avuto una parte decisiva nel predisporre il protocollo d’intesa da cui, lo scorso 2 luglio, è nato il Nucleo di monitoraggio. In quella occasione Bonafede ha tenuto a cogliere nell’iniziativa l’occasione per «contribuire con qualcosa di concreto al miglioramento dell’attività quotidiana degli avvocati». Una determinazione a portare lo Stato in campo per far rispettare le norme e il principio dell’equo compenso in cui Mascherin non ha esitato a scorgere una «novità dirompente» per la professione e un «salto di qualità rispetto alla sua concreta tutela».