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Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 21-07-2020 Roma, Italia Cronaca Consiglio Superiore della Magistratura CSM - riunione commissione disciplinare caso Palamara Nella foto: Luca Palamara arriva alla sede del Csm Photo Mauro Scrobogna /LaPresse July 21, 2020 Rome, Italy News Superior Council of the CSM Magistracy - meeting of the disciplinary committee in the Palamara case In the photo: Luca Palamara arrives at Csm
Tutto rinviato a settembre. Inizia così il processo disciplinare all'ex presidente dell'Anm Luca Palamara, che tornerà a Palazzo dei Marescialli il 15 settembre. Le ragioni del rinvio stanno sia nella istanza di ricusazione presentata da Palamara nei confronti di Piercamillo Davigo, che ha deciso di non astenersi dal far parte del collegio disciplinare, sia nel legittimo impedimento del difensore di Palamara, il magistrato di Cassazione Stefano Giaime Guizzi, di essere presente oggi a Palazzo dei Marescialli. A presiedere il collegio disciplinare è oggi il laico della Lega Emanuele Basile, mentre la procura generale della Suprema Corte è rappresentata dall’avvocato generale Pietro Gaeta e dal sostituto pg Simone Perelli. «Non ravviso alcun motivo di astensione», ha detto Davigo, in apertura dell’udienza. La difesa ne aveva chiesto l'astensione in quanto il suo nome è presente nella lista di 133 testimoni chiamati ed essere ascoltati, dunque si troverebbe nella condizione di teste e giudice nello stesso processo. Il processo disciplinare, oltre che Palamara, indagato a Perugia per corruzione, riguarda anche Cosimo Ferri, magistrato in aspettativa e deputato di Italia viva, e 5 ex togati del Csm, Luigi Spina, Corrado Cartoni, Antonio Lepre, Gianluigi Morlini e Paolo Criscuoli. Tutti protagonisti, insieme all’ex ministro Luca Lotti, dell’incontro in un albergo romano, l’hotel Champagne, il 9 maggio dello scorso anno, in cui si discusse di nomine ai vertici di alcune importanti procure italiane, innanzitutto quella di Roma. L’episodio era emerso dalle intercettazioni dell’inchiesta di Perugia, che ha dato il via alla bufera che ha travolto la magistratura italiana. Gravi le accuse mosse dal pg della Cassazione, Giovanni Salvi, a Palamara e agli altri sei magistrati a processo: «comportamenti gravemente scorretti» e inottemperanti ai doveri di riserbo, una«strategia di discredito» messa in atto ai danni dei colleghi, «influenze occulte» e «interferenze» nell’attività del Csm sulle nomine.