«Che
Draghi si muova con prudenza su questo tema è scontato. Come è scontato che noi sul referendum contro il reddito andremo avanti: a ciascuno il suo». Lo dice a
Libero Matteo Renzi, secondo cui «l’unica strada resta il referendum. Ci daranno ragione in tanti». Per il leader di Italia viva, «i grillini misurano in queste ore la loro miopia: ci hanno fatto rinunciare alle
Olimpiadi di Roma. Come sarebbe stato bello poter permettere agli
Jacobs, ai
Tamberi, ai
Tortu di difendere il titolo nella meravigliosa cornice di
Roma! Invece la
Raggi ha detto “no” e le Olimpiadi si faranno a
Parigi. Una beffa. I populisti fanno danni che durano a lungo: noi siamo quelli che aggiustano i loro pasticci. E il referendum sul reddito va in quella direzione». [caption id="attachment_346376" align="alignnone" width="300"]
L'ex ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede[/caption]
Renzi su Bonafede
Sulla riforma della
giustizia, Renzi non mostra piena soddisfazione: «Serviranno anni. E non basteranno nemmeno i referendum, che sono solo un passo in avanti. Come un passo in avanti è l’aver mandato in soffitta
Bonafede e l’ideologia grillina. Non ho niente contro Bonafede, ma considero un onore averlo tolto dal ministero: aveva una brillante carriera come
deejay, perché interromperla per fare l’uomo di legge? Fa meno danni con la musica che con la giustizia.
La riforma Cartabia è un primo passo. Ma il primo passo non ti porta dove vuoi, ti toglie da dove sei».
La legge Zan
Riguardo il disegno di
Legge Zan, secondo l’ex premier, il Pd «lo approverà ad ottobre con noi e il centrodestra. E cambierà sui punti più divisivi: identità di genere, libertà d’opinione e scuola. È una legge contro l’odio, evitiamo di approvarla a colpi di violenza verbale. Facciamo uno sforzo tutti insieme. La violenza verbale - precisa - non è del
Pd, ma dei grillini, di alcuni influencer, di alcuni attivisti
Lgbt. Quanto al Pd, trovo incredibile che su un tema così complesso prenda la linea da
Fedez e non ascolti le femministe di sinistra, la cultura post comunista,
Arcilesbica».
Comunali, come si posizionerà Italia viva
Quanto a una coalizione di
Italia Viva ne centrosinistra, Renzi precisa che «sui territori dipende. A
Milano stiamo con
Sala. A
Napoli Manfredi chiuderà la terribile esperienza di
De Magistris. Diverso è il caso di Roma. Il Pd ha fatto un errore a non appoggiare
Calenda: avremmo vinto sicuramente. Poi ci sono tanti comuni dove conta il candidato più che l’ideologia, come il nostro
Bendinelli a
Garda. A livello nazionale, vedremo. Ho letto che Conte chiederà di tornare alla legge Bonafede, cancellandola pur timida riforma
Cartabia. Noi non ci stiamo. Mi domando come faccia a starci il Pd. Un’alleanza con i riformisti? Sì, la posso fare. Un’alleanza coi populisti? No, grazie».
Il rapporto con Berlusconi
«Quanto a Berlusconi, io non sono mai stato un suo alleato - aggiunge - Anzi, lui è stato decisivo nel farmi perdere il referendum. Se avesse tenuto sul patto del
Nazareno, oggi sarebbe un’altra storia. E del resto anche i provvedimenti più utili, come il
JobsAct e
Industria 4.0, i
Pir e
l’Irap, li abbiamo approvati senza
Forza Italia. Berlusconi ha quel tratto di simpatia che deriva dal saper condividere le sofferenze, non dal raccontare le barzellette. Nel 2013 non si doveva votare sulla colpevolezza di
Berlusconi, su cui si era espressa la
Cassazione, ma sull’applicabilità della legge
Severino, che per il Pd era una mera presa d’atto. Sono tuttavia curioso di vedere come andrà il ricorso del Cavaliere in Europa: ciò che è emerso negli anni successivi lascia dubbi e sarà importante conoscere l’opinione dei giudici europei».
Scuola e Dad
Renzi parla poi del ritorno a scuola senza Dad annunciato dal ministro
Bianchi, sottolineando che «il vaccino fa la differenza. Anche per questo non capisco le resistenze di molti sul
Green Pass: è uno strumento di libertà, senza il quale rischieremmo nuovi lockdown. Chi è vaccinato deve avere una corsia preferenziale. Anzi, chi è vaccinato non dovrebbe andare in quarantena per sette giorni in caso di contatto con un positivo. In ogni caso la Dad è una disgrazia: giusta la decisione di Draghi di obbligare col certificato verde professori e personale non docente al vaccino».