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«Mai» è la parola che Matteo Orfini ripete più spesso parlando di Pd e 5 Stelle. Mai alleati, innanzitutto. E a chi prefigura scenari di una possibile convergenza futura, replica così: «Capisco che qualche brillante editorialista, che difficilmente ne ha azzeccata una, voglia portare la sinistra ad essere un succedaneo della Casaleggio associati ma questo non accadrà mai», dice Orfini all’Adnkronos.
Perché? In politica “mai dire mai”... «Perché non ha alcun senso politico. Noi siamo l’opposto di quella roba lì. Lega e 5 Stelle sono la stessa identica cosa. Le modalità, la cultura politica, i temi identitari come la gestione dei flussi migratori, l’idea della democrazia, la demolizione dei corpi intermedi: hanno le stesse identiche posizioni. Mentre il Pd ha tutta un’altra visione del Paese e della democrazia.
Ma di che stiamo parlando?». Ma se cambiassero i rapporti di forza, se fosse il Pd “a dare le carte”? «Ma che c’entra?
Il tema non è un rapporto di forza sbilanciato. Ma l’idea della politica e del Paese.
Scusate, ma io e Di Maio cosa ci possiamo dire?». E la “piega” di sinistra presa da Di Maio in questi ultimi giorni di campagna elettorale, come la giudica? «È una cosa ridicola.
Parole. E mentre parlano intanto chiudono i porti e criticano persino la Raggi quando, certamente per un caso, per una volta ha fatto una cosa giusta a Casal Bruciato con i rom. Di Maio e i 5 Stelle su tutto usano argomenti e tesi di destra.
Noi stiamo in Parlamento e li vediamo: ogni giorno votano insieme. La legittima difesa chi l’ha fatta? Salvini e Di Maio. Le misure che stanno scassando il sistema giudiziario chi le ha fatte?
Salvini e Di Maio. Una riforma costituzionale pessima chi la sta facendo? Salvini e Di Maio. sono assolutamente la stessa cosa».