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No ai processi serali e no alle udienze in cinema e palestre. L'Anm risponde picche alle richieste dei penalisti e, per voce del presidente barese dell'Anm, Lorenzo Gadaleta, fa sapere che "le proposte degli avvocati penalisti sono "irrealizzabili" perché, nel caso di cinema e palestre, sono "di proprietà di terzi", sia perché "non sono consoni all'esercizio della funzione giudiziaria e risultano completamente privi di elementi strutturali, requisiti tecnici, collegamenti e reti, oltre che di dispositivi di sicurezza ed arredi, compatibili con lo svolgimento delle udienze penali". Poi il rilancio delle udienze telematiche che, per l'Anm, sono l'unico strumento per aumentare significativamente il numero dei processi trattabili". I magistrati hanno bocciato anche la possibilità di incrementare il numero dei processi, tenendo le udienze anche nel pomeriggio, per farlo sarebbe necessaria "la revisione delle scelte di riorganizzazione giudiziaria dell'amministrazione centrale, che ha istituito solo minimi presidi di cancelleria e incentivato forme di lavoro agile e di congedo". "Una simile opzione - prosegue l'Anm - sarebbe, inoltre, inattuabile in tempi brevi per la mole delle necessarie notifiche da effettuare, imporrebbe il coinvolgimento del personale amministrativo in seno ad iniziative ed accordi nazionali a causa della cronica carenza di adeguati fondi utilizzabili per il pagamento degli straordinari degli assistenti di udienza, dovrebbe essere correlata con un complicato prolungamento dei dispositivi di controllo e di sicurezza, in entrata ed uscita, fino a tarda ora e mal si concilierebbe, per effetto di possibili sovrapposizioni, con l'imprevedibile durata delle udienze fissate con inizio dalle ore 9, che spesso già si protraggono fino al tardo pomeriggio. Insomma, gli avvocati si adattino.