Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi torna a parlare del nuovo decreto che prevede il trasferimento dei migranti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) in Albania, ribadendo che non ci sarà «nessuno stravolgimento» rispetto alla funzionalità originaria delle strutture.

In un’intervista rilasciata al Messaggero, Piantedosi sottolinea come il progetto, condiviso con le autorità albanesi, si inserisca pienamente «negli orientamenti europei per rafforzare in ogni modo il sistema dei rimpatri». I centri, afferma, sono già attrezzati per le funzioni previste e nei prossimi mesi torneranno a pieno regime. «Abbiamo aggiunto ulteriori possibilità operative, ma senza cambiare la natura originaria dell’intervento».

Trasferimenti imminenti

Secondo quanto riferito dal titolare del Viminale, i competenti uffici del ministero stanno ultimando i preparativi: «Nei prossimi giorni partiranno i primi trasferimenti. Il Cpr in Albania concorrerà a rafforzare il nostro sistema dei rimpatri, che nei primi mesi del 2025 ha già registrato una crescita del 30%».

Piantedosi ha anche smentito le critiche secondo cui le strutture italiane sarebbero sottoutilizzate: «Non è vero che i centri sono semivuoti. Purtroppo, spesso vengono vandalizzati dagli stessi ospiti, con l’intento di renderli inagibili. Questo incide sulla disponibilità di posti agibili, altrimenti potremmo contare su numeri stabili e maggiori».

Rimpatri e nuovi regolamenti UE

Il ministro ha poi espresso fiducia sull’esito delle cause in corso relative alla definizione dei “Paesi sicuri”, rimarcando il sostegno di diversi Stati membri e della Commissione Europea. «Attendiamo la sentenza con la fiducia nelle nostre ragioni. I nuovi regolamenti europei, ormai prossimi all’entrata in vigore, saranno fondamentali per contrastare l’affarismo dei trafficanti di esseri umani. I centri in Albania daranno un contributo importante».

Futuro al Viminale

Alla domanda se resterà alla guida del Viminale fino al termine della legislatura, Piantedosi ha risposto: «È il mio auspicio. Non ho altra ambizione se non quella di svolgere al meglio il compito che mi è stato affidato».