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Putin davanti al Cremlino
Le recenti dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha paragonato la Russia alla Germania nazista nell’anno dell’80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, non passeranno inosservate. È questo l’avvertimento lanciato da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, intervenuta ieri sera in un programma televisivo russo.
«In qualità di presidente, ha affermato di ritenere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Questo non può e non rimarrà senza conseguenze» ha dichiarato Zakharova nel corso di un’intervista al giornalista filogovernativo Vladimir Solovyov, trasmessa sul canale Rossiya-1. La portavoce ha poi condiviso un estratto della sua dichiarazione sul proprio canale Telegram, sottolineando che le parole di Mattarella provengono dal leader di un Paese che, storicamente, ha preso parte ad azioni belliche contro la Russia.
«Purtroppo, l’Italia è il Paese in cui è nato il fascismo», ha aggiunto Zakharova. «Queste parole arrivano da una persona che non può non sapere quanti soldati italiani abbiano combattuto e ucciso i nostri nonni e bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda Guerra Mondiale, sotto le bandiere e gli slogan nazisti. Su quale base viene fatto un simile paragone proprio nell’anno dell’80° anniversario della nostra Vittoria?», ha incalzato la diplomatica.
Zakharova ha poi evidenziato che la reazione russa alle parole del presidente italiano ha scatenato «un’ondata di russofobia» e una «pseudo-difesa del presidente italiano». Tuttavia, ha aggiunto, tra la popolazione italiana c’è chi ha preso le distanze da questa posizione.
«A seguito di queste dichiarazioni, è stata avviata una petizione online in cui cittadini italiani, giornalisti e personaggi pubblici hanno espresso il loro dissenso e si sono scusati con la Russia per queste parole, considerate indegne», ha affermato la portavoce.
Nel frattempo, l’agenzia di stampa russa Tass ha riportato che la petizione ha raccolto oltre 10.000 firme. Il promotore dell’iniziativa, Vincenzo Lorusso, giornalista italiano residente a Lugansk e cronista della realtà del Donbass, ha spiegato all’agenzia russa che «i firmatari sono per lo più cittadini italiani, ma vi sono anche russi residenti in Italia».
Lorusso ha inoltre dichiarato che, una volta completata la raccolta firme, la petizione sarà consegnata al ministero degli Esteri russo, con l’intento di «dimostrare che gli italiani non condividono le opinioni espresse dal presidente».