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Il Pg Fuzio. Il procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio ha chiesto di essere collocato a riposo anticipato.
Lo ha comunicato ieri il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura, di cui fa parte, oltre allo stesso Fuzio, il presidente della Cassazione, Giovanni Mammone, e il vice presidente dell’Organo di autogoverno delle toghe, David Ermini. Il capo dello Statao Mattarella ha apprezzato il gesto parlando di «responsabilità».
L'addio alla toga
Fuzio lascerà la magistratura con un anno di anticipo rispetto all’età massima consentita per il trattenimento in servizio delle toghe. La data scelta è il 20 novembre prossimo.
Ieri mattina si era allargato il fronte dei magistrati che volevano le dimissioni del procuratore generale della Cassazione, finito nella bufera dopo la pubblicazione di alcune colloqui con il pm Luca Palamara, indagato per corruzione a Perugia.
I due, come emerso dalle conversazioni intercettate dalla Guardia di finanza umbra mediante il virus Trojan inoculato nell’Iphone di Palamara e poi riportate da alcuni quotidiani, discutevano, oltre che del procedimento penale aperto a carica di Palamara, della nomina del nuovo procuratore della Capitale.
L'intervento di Albamonte
«Coloro che sono coinvolti in queste vicende, al di là se poi saranno accertate responsabilità penali o disciplinari, facciano un passo indietro dando un segnale che consenta di recuperare credibilità davanti ai cittadini». Aveva dichiarato in mattinata il pm di Roma ed ex presidente dell’Anm Eugenio Albamonte, esponente di punta di Area, in un’intervista a Rainews24.
«Componenti del Consiglio, che sono fortemente intaccati da una immagine che stride con il loro ruolo all’interno del Consiglio, è evidente che non possono svolgere quella funzione in modo credibile. E così - ha aggiunto - un procuratore generale che deve esercitare l’azione disciplinare non può essere colpito anche solo dal sospetto, anche solo da una aurea di incertezza circa la sua affidabilità”. Se questi “gesti di responsabilità non si realizzano - aveva quindi sottolineato Albamonte - è chiaro che il quadro si complica».
Fuzio al centro delle critiche
A supportare Albamonte era intervenuta anche Cristina Ornano, gip del Tribunale di Cagliari e segretaria generale di Area. «Sconcerta profondamente ed indigna l’atteggiamento del procuratore generale”, aveva sottolineato in colloquio, sempre ieri, con il Dubbio.
«Il ruolo di componente di diritto del Consiglio superiore della magistratura - ha aggiunto - esige un comportamento diverso. Fuzio si è comportato da “capo corrente”, discutendo dello scacchiere di voti necessari per la nomina del procuratore di Roma». «E’ in gioco il prestigio ed il decoro della magistratura: l’unica soluzione sono le dimissioni del pg», aveva concluso Cristina Ornano.
Il giorno prima, su questa vicenda, era intervenuta l’Associazione nazionale magistrati, chiedendo a Fuzio un gesto di ' responsabilità'. Molto dura, invece, era stata la presa di posizione dei vertici di Unicost, la corrente a cui sono iscritti Fuzio e lo stesso Palamara.
«I comportamenti - si legge in un comunicato - che emergono dalle cronache, laddove provati, costituiscono un grave vulnus all’istituzione consiliare, oltre a essere lesivi dei valori fondanti di Unicost. Il senso di responsabilità istituzionale, che deve appartenere a chi ricopre incarichi di tale rilievo, impone non rimandabili scelte a tutela dell’istituzione giudiziaria e consiliare, per la credibilità della magistratura tutta».
Tornando a Fuzio, il pg aveva chiesto l'altro giorno un incontro al capo dello Stato Sergio Mattarella che si è svolto nella mattinata di ieri.
Sul fronte disciplinare, lunedì verranno valutate le istanze di ricusazione avanzate da Palamara nei confronti del togati di Autonomia& Indipendenza Piercamillo Davigo e Sebastiano Ardita. Ermini ha deciso la composizione del collegio che affronterà il nodo delle ricusazioni, in cui Davigo sarà sostituito dalla togata di Magistratura indipendente Loredana Miccichè, mentre Ardita dalla togata di Area Alessandra Dal Moro, dopo che Giuseppe Cascini ( Area) aveva chiesto di potersi astenere.
Martedì, alle 15,30, l’udienza in cui la Sezione disciplinare, risolta la questione ricusazioni, potrà avviare nel merito l’esame della richiesta cautelare di sospensione dalle funzioni e dallo stipendio nei confronti di Palamara.