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Si sfidano, schermano, a volte col fioretto e altre con la clava, ma i due contendenti, il premier Giuseppe Conte e il leader di Iv Matteo Renzi, sanno benissimo che ognuno può contare sulla paura delle urne dell'altro. E' il terror nero delle elezioni che tiene in piedi questa traballante e litigiosa maggioranza di governo. E non impressionano né i toni da preside severo del premier ("Sei un maleducato ha detto ieri ai renziani") né quelli da alunno discolo dello stesso Renzi: "prova a trovare un'altra maggioranza se sei in grado". Nulla, almeno per un po' questo governo andrà avanti. Nessuno al momento sembra davvero intenzionato a staccare la spina: non la staccherà il premier, consapevole del fatto che difficilmente, molto difficilmente, potrà puntare alla poltrona di presidente del Consiglio per la terza volta, e non la staccherà Matteo Renzi, almeno fin quando i sondaggi non lo solleveranno dal pantano del 3-4%. A maggior ragione non la steccheranno i 5Stelle che si sentono alla fine di un ciclo e politico e sanno perfettamente che la maggioranza nel palazzo ormai è del tutto virtuale: il più ottimistico dei sondaggi non li dà oltre il 15%. E infine non la staccherà il Pd la cui ragione sociale è la responsabilità. Ammesso che sia davvero da responsabili tenere in piedi un governo così rissoso. E il Colle, per ora, resta a guardare...