Nel nuovo Movimento Beppe Grillo non figura neanche tra i fondatori. Il comico genovese è solo “garante”, un ruolo a cavallo tra padre nobile e arbitro del partito. Come fondatori figurano solo Luigi Di Maio e Davide Casaleggio. Così recita l’atto costitutivo, depositato alla cancelleria del Tribunale di Genova, della nuova associazione Movimento 5 Stelle, costituita il 20 dicembre 2017. Non solo.

Per poter esercitare le proprie funzioni, Grillo, come tutte le altre cariche del Movimento, ha dovuto inviare un’email al capo politico per comunicargli di aver accettato l’incarico e l’iscrizione alla neo associazione.

L’organizzazione liquida nata in Rete, inoltre, si dota di sedi fisiche. Due. A Roma. Una «operativa» e una, presumibilmente, amministrativa.

L’associazione «intende raccogliere l'esperienza maturata nell'ambito del blog “www.beppegrillo.it'” dei meetup, delle manifestazioni ed altre iniziative popolari, delle “liste civiche certificate” e comunque delle liste presentate sotto il simbolo “Movimento 5 Stelle” nelle elezioni comunali e regionali, nonché dei gruppi parlamentari costituiti presso la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica e il Parlamento europeo in seguito, rispettivamente, alle elezioni politiche del 2013 e alle elezioni europee del 2014», si legge sul documento fondativo della “rifondazione grillina”, che assegna a Di Maio anche il ruolo di tesoriere.

È «la fine della narrazione del Movimento partecipato, nato dai cittadini, e ci introduce alla realtà oligarchica di un partito creato da due persone, di cui una viene nominata Capo politico con poteri pressoché assoluti e che poi impone come condizione per la candidatura alle elezioni politiche l’accettazione del nuovo status quo e lo scalzamento della vecchia associazione costituita da Casaleggio sr e Grillo nel 2009 e del Non Statuto, che era ispirato da una concezione di democrazia integrale», commenta Lorenzo Borrè, l’avvocato di tanti espulsi dal vecchio Movimento 5 Stelle.

Ma per il figlio del manager scomparso, il partito nato nel 2009 «sta affrontando un momento che richiede un’evoluzione. Ne abbiamo attraversati molti nella nostra storia».