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«Il Pd sta risalendo la china, vedrete alle europee». Gennaro Migliore, parlamentare dem di credo renziano, è pronto a scommettere sul buon risultato del suo partito alle europee e rilancia i sondaggi recenti, che vedono il Pd molto vicino al Movimento 5 Stelle.
Il Pd si sta rilanciando?
La partecipazione alle primarie è stata importantissima e di questo entusiasmo vediamo traccia anche dai sondaggi, dove siamo più o meno appaiati ai grillini.
Sul piano interno, come vanno i rapporti con Zingaretti?
La discussione è ancora tutta in divenire, ma non vedo particolari problemi. In particolare questa fase, in cui siamo impegnati tutti sul fronte dell’opposizione.
La convince l’addio fisico al Nazareno?
Io penso che le sedi abbiano un valore simbolico e anche pratico. Dobbiamo capire se è opportuno fare cambiamenti, valutando anche la condizione economica del partito. Detto questo, credo che chi ha la responsabilità debba fare le sue scelte, senza che venga sindacato ogni suo singolo passaggio. Sono più interessato alla linea politica del Pd che alle scelte organizzative.
A proposito di scelte politiche, nessun accordo con Più Europa.
Mi pare che sia stata un scelta di Più Europa, perché la disponibilità del Pd a fare una lista ampia c’era. Del resto, il meccanismo elettorale delle europee è assolutamente proporzionale, quindi alcuni partiti preferiscono cercare il 4% per avere autonoma rappresentanza. È nella natura delle cose, l’importante è creare un’asse comune sui temi. Spero comunque che non ci sia una eccessiva frammentazione di voti.
Quali sono i temi europei che il Pd poterà nel dibattito?
Le faccio un esempio, partendo dalle politiche sulla sicurezza. Io ho ricevuto il compito di coordinare una Commissione speciale sul contrasto al terrorismo, nell’ambito dell’assemblea parlamentare che unisce tutti i parlamenti dei paesi del Mediterraneo. L’attenzione al terrorismo continua ad essere alta, con il dibattito sui foreign fighters e i lupi solitari, con la possibilità di una radicalizzazione di settori della società e in particolare delle ultime generazioni. Su una questione del genere, non basta la pur necessaria repressione ma serve il dialogo, per comprendere un fenomeno complesso. Ecco, questo governo - che non ha voluto firmare il global compact of migration - dimostra quanto non sia in grado di ragionare in modo lungimirante su temi globali ed europei.
Invece il Pd lo è?
Basta dire che le leggi antiterrorismo le abbiamo fatte noi, come anche i protocolli di dialogo con le associazioni maggiormente rappresentative musulmane in Italia. L’attuale governo, invece, fa solo propaganda. Noi abbiamo garantito cinque anni di sicurezza nel periodo di maggior pericolosità, con attentati in tutta Europa. Però, a differenza di come fa Salvini, noi non usiamo questo fatto come arma di propaganda, perché responsabilità vuole che non si usi la paura per ottenere consenso. La sicurezza riguarda tutti, a prescindere dagli orientamenti politici, e serve lealtà tra forze politiche per farla funzionare. Anche questo, però, non sembra essere nelle corde di Salvini.
I sovranisti, però, hanno posizioni diverse dalle vostre e anche da quelle dell’Ue sul tema.
Guardi, inizio ad essere insofferente a termine sovranista. La parola giusta è nazional- populisti, che cercano di ottenere consenso immediato ma nel medio e lungo periodo aggravano le problematiche. Sono convinto che la loro politica che alimenta il razzismo e la xenofobia alla lunga non reggerà. Noi, invece, crediamo nelle politiche di cooperazione, costruendo nessi di reciprocità con gli altri paesi, che ci hanno favorito in particolare sul tema dei rimpatri. Non a caso i numeri di rimpatri di questo governo sono scesi: perché l’Italia viene vista con diffidenza, oggi.
Quanto alle europee, il governo reggerà a questa tornata elettorale?
Il governo è stabilmente instabile: sono più interessati alle poltrone e ai posti di potere - basti vedere come si stanno comportando con la Rai, le società partecipate e la Consob - che ad aprire una crisi di governo.
Che risultati usciranno dalle urne?
Su un piano internazionale, penso che le forze nazionali populiste non avranno la prevalenza che qualcuno ha ipotizzato, mentre le forze europeiste avranno una affermazione superiore, seppur con distinguo di famiglie europee.
Sul piano interno, invece?
Mi sento di dire che il Pd risalirà la china rispetto alle precedenti politiche, soprattutto in virtù dell’opposizione che stiamo facendo e che sta svelando le tante promesse non mantenute di questo governo.