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Matteo Renzi
"Vuoi la crisi? Dillo chiaramente, noi in ogni caso non saremo al Consiglio dei ministri perchè non cediamo al populismo giudiziario". Parola di Matteo Renzi che mette il punto a una giornata di fuoco per il governo, cominciata con le ministre renziane Bellanova e Bonetti che annunciavano la loro assenza nel Consiglio dei ministri previsto per la tarda serata. Poi è stata la volta del vicesegretario dem, Andrea Orlando il quale minacciava elezioni. Fino alla dichiarazione finale del premier Conte: "Iv un giorno sì e l'altro pure dichiara che vuole produrre un atto di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede, Iv vota costantemente con le opposizione in questi giorni". E poi, riferendosi, senza citarlo, a Matteo Renzi, l'affondo: Son tutte cose che da un partito di opposizione che volesse fare una opposizione aggressiva e maleducata si possono anche accettare, ma chiedo agli italiani: da un partito di maggioranza si possono accettare? Credo che Iv debba darci un chiarimento, ma non a me, a tutti gli italiani". "I ricatti - ricorda il premier - non sono accettati da nessuno". Per lavorare il clima non può essere questo.". Ma nel suo lungo intervento facebook Renzi riafferma il punto: «garantismo e giustizialismo non sono la stessa cosa, chilo dice dice un’assurdità» e ha poi puntualizzato: «Noi suquesto non facciamo sconti a nessuno e per questo nonpossiamo accettare la battaglia sulla prescrizione. È una legge populista, è una battaglia che porta alla dignità edalla dignità non si rinuncia. Ecco perchè - ha spiegato -questa sera non andremo al Consiglio dei ministri perchè iltitolare della Giustizia Alfonso Bonafede ha detto chestasera ci sarà il voto sul lodo Conte bis che è unpasticcio - ha concluso Renzi -, è un azzeccagarbuglio incostituzionale almeno quanto la legge Spazzacorrotti».