I centri migranti in Albania sono stati al centro delle dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante un dibattito ad Atreju, evento organizzato da Fratelli d’Italia. Il ministro ha ribadito la determinazione del governo a proseguire con questo progetto. «Andremo avanti. A Bruxelles è l'elemento cardine dell'interesse delle politiche dell'Unione Europea. Addirittura Ursula von der Leyen ha detto che dovremmo guardare alle esperienze del governo Meloni», ha affermato Piantedosi, difendendo la legalità e la correttezza del piano.

Piantedosi ha sottolineato che il centro avrà «una totale copertura normativa» entro giugno 2026, grazie all’evoluzione dei regolamenti europei. Inoltre, ha precisato che si attende entro fine anno un pronunciamento della Corte di Cassazione sulla questione. «Siamo convintissimi di essere dalla parte del giusto, dell’applicazione del diritto. Non abbiamo torto un capello a nessuno», ha aggiunto il ministro, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali delle persone accolte.

In caso di un pronunciamento avverso, Piantedosi ha dichiarato: «Destineremo quella struttura alla gestione del fenomeno immigratorio e al contrasto dell’immigrazione irregolare. Troveremo il modo». Il ministro ha espresso l’auspicio che i centri in Albania restino poco utilizzati grazie ad altre azioni come il contrasto alle partenze, il rimpatrio volontario assistito e lo smantellamento delle reti di trafficanti.

Lo scontro con l’opposizione e le critiche di Schlein

Nel frattempo, la premier Giorgia Meloni ha utilizzato la kermesse di Atreju per rispondere duramente alle critiche dell’opposizione. Meloni ha definito gli attacchi di Elly Schlein, segretaria del PD, «un disco rotto» e basati su «argomenti falsi». Rispondendo alla leader dem, ha aggiunto: «La calcolatrice serve a voi» e ha ironizzato su presunti errori di Schlein nel pronunciare la parola Stellantis.

Meloni ha attaccato anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, per i suoi toni: «Ha utilizzato toni senza precedenti che, se li avessimo usati noi, sarebbero arrivati i caschi blu dell’ONU. La sua è un’invito alla rivolta sociale, ma lo fa perché ha argomenti deboli». Non sono mancate stoccate all’ex premier Romano Prodi, accusato di aver «svenduto l’Iri» e favorito l’ingresso della Cina nel WTO: «Ogni patriota deve essere fiero di ricevere le critiche di chi ha dimostrato di obbedienza se ne intende parecchio».

Unità del centrodestra e promesse di continuità

La manifestazione è stata anche l’occasione per riaffermare la coesione del centrodestra. «Ciascuno nel centrodestra è consapevole della propria responsabilità. Onoreremo fino all’ultimo giorno il compito che ci è stato dato. Arriveremo compatti fino alla fine della legislatura e oltre», ha dichiarato Meloni.

Anche Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi hanno sottolineato la solidità della coalizione, ribadendo il sostegno reciproco per portare a compimento il programma. Meloni, infine, ha ribadito che il progetto dei centri in Albania sarà portato avanti, in linea con la strategia del governo per affrontare il tema migratorio.