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Carlo Calenda e Matteo Renzi, rispettivamente leader di Azione e Italia viva
«Renzi mi ha telefonato prima di fare la conferenza stampa» in cui ha annunciato di avere accettato di fare il direttore de Il Riformista: «E gli ho fatto un caloroso in bocca al lupo». Lo dice Carlo Calenda in una intervista a La Stampa. «Gli ho detto che sarà bravo a fare questo lavoro e, parlando con lui, ho voluto definire una cosa: dovrà stare attento a chiarire che quello non sarà un giornale di partito. Per capirsi: non sarà l'Unità, il Popolo o L''Avanti! del Terzo Polo. E questo per un dovere di rispetto verso i nostri elettori e verso i lettori del Riformista. Dopo di che, gli faccio gli auguri se è questo quello che vuole fare», aggiunge Calenda.
Dopo le politiche, i risultati del Terzo Polo sono stati deludenti? «Siamo cresciuti ininterrottamente fino alle regionali che per noi sono letteralmente impossibili. Pensi che alle regionali in Puglia, prima delle politiche, avevamo ottenuto l'1,6 per cento con Scalfarotto e poi, alle politiche, siamo arrivati all'otto per cento. Le Regionali hanno elettorati differenti e si vota a turno secco, tanto è vero che il M5s ha preso meno voti di noi in Friuli, pur essendo quotato il doppio a livello nazionale. Non sono scoraggiato da questi risultati, pensate cosa hanno dovuto fare Ds e Margherita, prima di arrivare a fare il Pd».