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L'audizione della Ong Sea Watch nelle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera si può fare ma delimitandone l’oggetto».
Lo fa sapere il presidente della Camera Roberto Fico ai presidenti delle due commissioni, dopo che Pd, Leu e + Europa lo avevano “chiamato in causa” dopo l’annullamento dell’audizione prevista la scorsa settimana.
Annullamento che aveva provocato l’immediata protesta delle altre organizzazioni non governative le quali, preso atto dell’esclusione di Sea Watch, avevano deciso di diseratare in massa le audizioni convocando una conferenza stampa di denuncia.
La protesta della sinistra
Ma la lettera di Fico, secondo Leu, crea un precedente “inedito”: «Il no definitivo alle audizioni alle Ong rappresenta non solo uno schiaffo della maggioranza ai diritti della minoranza, ma anche alla proposta di mediazione arrivata da Fico che indicava nella sua lettera la possibilità di una rigorosa delimitazione dell’oggetto dell’audizione atto a non interferire con il procedimento giudiziario.
Si tratta di un precedente inedito e pericoloso e di una pagina nera della vita parlamentare», ha dichiarato Roberto Speranza di Leu.
Duro anche il Pd che, sempre insieme a Leu torna a invocare l’intervento del presidente Fico: «Sono state compiute due violazioni gravi: la prima nel negare lo svolgimento dell’audizione, la seconda nel non accogliere la proposta avanzata da Fico», dice il dem Emanuele Fiano.
«Si tratta di precedenti gravi insiste - e mi appello al presidente della Camera».
Insomma, dopo i giorni drammatici della disobbedienza da parte della comandante Carola Rakete, la questione della Sea Watch torna a dividere maggioranza e oppisizione, con quest’ultima che chiede a gran voce il diritto di tribuna per la Ong.