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“Uno stato forte si presenta con caratteristiche di giustizia e mai di vendetta”. La dichiarazione è apparsa sulle agenzie di stampa ieri l’altro, verso sera. E non indovinerete mai chi l’ha pronunciata. Tenetevi forte: il titolare di queste parole è Nicola Morra. Sì, quel Morra: il presidente della commissione antimafia, il paladino del giustizialismo più duro e intransigente. A dir la verità sulle prime noi tutti abbiamo pensato a un errore di battitura, a uno scambio di persona. E invece no: quelle parole che andrebbero scolpite in ogni aula di tribunale e in ogni carcere del “regno” le ha dette proprio Morra, lo stesso che voleva mettere il bollino blu agli avvocati che dimostrano di avere comportamenti eticamente corretti - dimostrare a chi? A quale giuria popolare? Non è dato sapere. Fatto sta che ieri Morra ha sorpreso tutti e a dimostrazione che la prima dichiarazione non era un “incidente” o un lapsus - a dire il vero lo abbiamo pensato in molti - è andato avanti e ha aggiunto: “Quando una persona manifesta agli occhi degli specialisti in modo conclamato i tratti della incapacità di intendere e volere, comunicare e dialogare, allora lo Stato in quella occasione può anche immaginare una retrocessione ad un altro regime. Altrimenti la volontà di far sentire i muscoli dello Stato su chi non può più reagire è accanimento”. Applausi!