Il giorno dopo la notizia della morte dell'avvocata turca Ebru Timtik, dopo 238 giorni di sciopero della fame, condannata a 13 anni dopo un processo farsa ordinato dal governo di Erdogan, gli avvocati turchi sfilano in doloroso e rabbioso silenzio.
Bruxelles chiede il rispetto dei diritti dopo la morte di Ebru Timtik
E qualche tiepida voce si leva anche dall'Europa. L'Unione europea si è detta "rattristata" dalla morte dell'attivista turca per i diritti umani Ebru Timtik, avvenuta giovedi' in un carcere di Istanbul, e si aspetta che la Turchia affronti le preoccupazioni sul mancato rispetto dei diritti umani, a dichiarato oggi in una nota il portavoce del Servizio per l'azione esterna dell'Ue, Peter Stano. "Il tragico esito della (sua) lotta per un giusto processo illustra dolorosamente l'urgente necessita' per le autorita' turche di affrontare in modo credibile la situazione dei diritti umani nel Paese", afferma il portavoce, sottolineando le "gravi carenze" nella tutela dei diritti umani e nel sistema giudiziario del Paese. "La Turchia ha urgente bisogno di dimostrare progressi concreti in materia di Stato di diritto e liberta' fondamentali", conclude la nota.
Lo sgomento della Francia per la morte di Ebru Timtik
La Francia ha espresso oggi il suo "sgomento" per la morte in carcere dell'attivista turca e avvocato, Ebru Timtik, dopo 238 giorni di sciopero della fame, chiedendo ancora una volta alla Turchia di "rispettare" i diritti umani. "Abbiamo appreso con sgomento e profonda tristezza della morte dell'avvocato Ebru Timtik, in sciopero della fame per chiedere un giusto processo", ha riferito in una nota il ministero degli Esteri francese. Condannata nel 2019 a oltre 13 anni di carcere per "appartenenza a un'organizzazione terroristica", Ebru Timtik ha iniziato uno sciopero della fame a febbraio per chiedere un nuovo processo. L'attivista, 42 anni, e' deceduta lo scorso 27 agosto, ed era membro dell'Associazione degli avvocati specializzata nella difesa di casi politicamente sensibili.
Il cordoglio dei Giuristi democratici
L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici esprime il proprio cordoglio per la morte della Collega Ebru Timtik, in sciopero della fame da 238 giorni. "L'impegno profuso per denunciare in qualita' di osservatori internazionali l'ingiusto processo all'esito del quale e' stata condannata a 13 anni di detenzione, e per sostenere la sua liberazione a livello nazionale ed internazionale e' stato insufficiente a ottenere sia per lei che per l'altro Collega in sciopero della fame, sia la liberazione, sia il diritto a essere assistita da un medico di fiducia. I Giuristi Democratici si impegnano a continuare la lotta per il diritto alla difesa, per un giusto processo e contro la tortura dei detenuti politici per la quale la Collega ha dato la vita, e condannano le dichiarazioni del Ministro dell'Interno turco che su Twitter ha criticato l'Ordine degli avvocati di Istanbul per aver esposto l'immagine di Ebru, cui si e' riferito indicandola come una terrorista", spiega una nota. Per l'associazione "ogni avvocata, ogni avvocato sinceramente democratico non puo' che fare propria la lotta di questa giovane e determinata Collega, morta in ragione del diniego da parte delle autorita' turche dei propri diritti fondamentali e per condizioni di stress conseguenti al suo trasferimento all'istituto di medicina forense". I Giuristi Democratici chiedono "che venga fatta giustizia riguardo alle circostanze che hanno portato alla morte di Ebru, e chiedono l'immediata liberazione di Aytac Unsal e di tutti gli avvocati ingiustamente detenuti in TURCHIA, condannati per terrorismo per il solo fatto di aver esercitato la propria funzione difensiva. Ringraziando tutte le associazioni dell'avvocatura italiana, gli ordini professionali, il CNF, che si sono spesi nel sostegno al diritto alla difesa qui negato, insistono perche' anche le nostre istituzioni pubbliche ed i Ministeri competenti vogliano intervenire in ogni sede possibile per garantire la vita e la liberta' dell'Avv. Aytac Unsal, accusato, come Ebru Timtik, in ragione della propria attivita' a tutela dei diritti e come lei in sciopero della fame".
Socialisti Europei scioccati per la morte di Ebru Timtik
Il Pse e' "scioccato e rattristato" per la morte dell'avvocatessa e detenuta 40enne Ebru Timtik, deceduta giovedi' in ospedale nel 238 giorno di sciopero della fame nel carcere di Silivri, vicino Istanbul. Al momento della sua morte, pesava solo 30 chilogrammi dopo mesi di sola acqua e vitamine. Il presidente del Pse, Sergei Stanishev, ha dichiarato: "E' atroce morire per difendere il proprio diritto a un giusto processo in Europa, nel ventunesimo secolo. Il popolo turco merita democrazia, liberta' civili e rispetto dello Stato di diritto. Tutti questi sono diritti che il presidente Erdogan nega al suo popolo" "Prima della sua morte da martire - prosegue il Pse - Ebru Timtik ha trascorso 2 anni in prigione, perche' condannata a 13 anni e sei mesi di carcere per appartenenza a un'organizzazione terroristica. Il processo ingiusto ha spinto lei e alcuni altri avvocati incarcerati a iniziare uno sciopero della fame a febbraio. Timtik era un membro della Contemporary Lawyers Association (CHD), un'organizzazione di avvocati di sinistra che era stata presa di mira dalle autorita' di Erdogan".