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Il giorno di Natale le forze dell'esercito del generale libico Khalifa Haftar hanno lanciato l'ennesima serie di raid aerei sul territorio controllato dal Governo di accordo nazionale ( GNA).
E' stata colpita la città di Zawiya, ad una cinquantina di chilometri da Tripoli, secondo i media l'attacco avrebbe provocato diversi morti e feriti. Si tratta solo dell'ultimo atto di una guerra, fino ad ora a bassa intensità, scoppiata nell'aprile scorso quando Haftar ha iniziato un'offensiva per dare la spallata finale a Fayez al- Serraj.
Nonostante gli sforzi, i progressi delle truppe di Tobruk sono stati minimi e la via per arrivare a Tripoli è ancora lunga, ma intorno al conflitto si stanno verificando alcuni avvenimenti che potrebbero dare luogo ad una violenta escalation.
Il 27 novembre il GNA ha firmato un accordo di cooperazione e sicurezza con la Turchia di Recep Erdogan, Ankara potrebbe sfruttare così la guerra civile libica come un trampolino di lancio per le sue ambizioni nel mediterraneo. Ora l'occasione sembra arrivata.
Ieri infatti Erdogan ha annunciato che alla ripresa del lavori del parlamento turco, il 7 gennaio, sarà presentato un provvedimento per l'invio di truppe a sostegno al- Serraj, cosa che potrebbe avvenire già il giorno seguente.
La conferma è arrivata dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte stesso capo di Stato turco: «se Dio vuole, approveremo il nostro provvedimento in parlamento l' 8 o il 9 gennaio. Noi andremo nei posti in cui siamo stati invitati ad andare. Dal momento che esiste un invito esteso dalla Libia, noi lo accoglieremo».
A Erdogan, da Tunisi, hanno fatto eco le parole del ministro dell'Interno libico Fathi Bashagha che ha attaccato esplicitamente Haftar accusandolo di aver «fornito basi militari a forze straniere in Libia» e che «se questa situazione continuerà, noi abbiamo il diritto di difendere Tripoli e chiederemo ufficialmente al governo turco il suo sostegno militare.
Un sostegno - ha precisato - il cui obiettivo è di scacciare le forze mercenarie e le loro basi fornite da Haftar a Paesi stranieri senza l'accordo del Gna».
Il riferimento di Bashaga è alla presenza, mai ammessa da Mosca, di forze mercenarie russe a sostegno del generale Haftar. Si tratterebbe degli uomini di un' “oscura compagnia” denominata Wagner.
Gli Stati Uniti, che hanno formalmente riconosciuto il governo di Tripoli insieme alle Nazioni Unite, avevano già denunciato questo tipo d'intervento militare nei mesi scorsi. Ma nello stesso tempo hanno sempre ritenuto l'accordo tra Erdogan e Serraj come pericoloso visto che Tobruk gode dell'appoggio di Egitto ed Emirati Arabi. Elementi tali da poter innescare un conflitto regionale.