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Il 31 luglio il Partito Radicale ha presentato la campagna: “8 proposte di legge contro il regime” a Palermo. L’assemblea si è svolta a Villa Filippina e ha visto alternarsi al microfono, oltre ai dirigenti e attivisti del Partito, i consiglieri comunali Giulio Cusumano e Fabrizio Ferrandelli, la presidente del Movimento Politico “I coraggiosi”, Maria Saeli e la deputata dell’Assemblea Regionale Siciliana Luisa Lantieri, che si è anche iscritta al Partito Radicale.
A coordinare i lavori la militante storica e punto di riferimento a Palermo, Donatella Corleo che, nell’aprire la discussione, ha osservato come le 8 proposte rappresentino un unicum coerente e legato alla mozione che il Partito Radicale ha approvato nel suo ultimo congresso, nel carcere di Rebibbia a Roma a settembre del 2016: riforma della giustizia e del carcere, riforma della Rai ( per il diritto alla conoscenza dei cittadini) e riforma della legge elettorale per il Parlamento Europeo.
L’assemblea è stata molto partecipa- ta, anche per l’appello alla partecipazione lanciato da Totò Cuffaro nell’assemblea di Catania, svoltasi il 27 luglio al Mercure Hotel. L’esperienza unica di Cuffaro – nove anni presidente della Regione Sicilia e poi cinque anni e mezzo in carcere – ha fornito lo spunto per incentrare i lavori sulla situazione delle carceri italiane e sulle proposte di legge relative alla riforma del sistema di ergastolo ostativo, dell’isolamento diurno e del 41bis. Rita Bernardini ha ricordato la vicenda di un giovane nigeriano morto suicida il giorno precedente, ricordando che sarebbe dovuto uscire tra un mese e Cuffaro ha sottolineato i dati dell’ultimo rapporto di Antigone, che fissa a 31 i carcerati suicidi in questi primi sette mesi dell’anno, aggiungendo: “per esperienza so che agosto è il mese dove si verifica un picco dei suicidi. In Italia ci sono più suicidi di quanti ne fa la pena di morte nel Texas, però siamo il Paese dove non c’è la pena di morte. Questa non è una cosa che un Paese come il nostro può permettersi; firmate quindi le proposte di legge ma, soprattutto, iscriviamoci al Partito Radicale perché queste battaglie se non le fa il Partito Radicale non le fa nessuno”. Bernardini ha poi ripreso la sentenza “Torregiani” della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dell’ 8 gennaio 2013, definita sentenza pilota ( che valutava le carceri italiane un luogo dove, strutturalmente, venivano inflitti trattamenti inumani e degradanti). Ha infine osservato che il sovraffollamento degli istituti penitenziari italiani è tornato ad essere quello di allora, in violazione dei diritti umani fondamentali, dello stato di diritto e della legalità costituzionale e internazionale.
Elisabetta Zamparutti ha ricordato come Marco Pannella esortasse i detenuti ad “essere” speranza. “Spes contra spem”: è divenuto così slogan del Congresso di “Nessuno Tocchi Caino” e il nome dei laboratori che la stessa associazione anima da qualche anno nelle carceri italiane. “Spes contra spem” è anche il titolo di un film di Ambrogio Crespi che illustra il cambiamento e la capacità di ritrovare la speranza in sé stessi da parte di detenuti in ergastolo ostativo ( istituzionalmente senza speranza di uscire dal carcere se non “collaborano”). Speranza: parola preziosa nell’età della rabbia e della paura. Parola da riscoprire contro i muri; aspettativa di un mondo che non conosciamo senza la quale non si può vivere, ha affermato Maria Antonietta Farina Coscioni riprendendo lo psichiatra Eugenio Borgna. Speranza anche in una giustizia diversa da quella che viviamo e che si prospetta, viste le dichiarazioni del ministro Bonafede sul blocco delle prescrizioni; speranza rappresentata da un piccolo partito pronto alla lotta per lo stato di diritto, democratico, laico e federalista che ha bisogno di 3.000 iscritti per non chiudere.
L’assemblea, alla quale hanno partecipato gli imprenditori Pietro Cavallotti e Massimo Niceta, che si sono visti sequestrare le aziende per le misure di prevenzione antimafia, si è conclusa con l’intervento di Gianmarco Ciccarelli, attivista del Partito Radicale e punto di riferimento a Catania, che ha ripreso un articolo scritto da Leonardo Sciascia sul quotidiano spagnolo El Paìs nel 1987 e nel quale definiva Marco Pannella: “l’unico uomo politico che dimostri di avere il senso del diritto, della legge e della giustizia” ha poi ricordato come lo stesso Pannella considerasse la giustizia la più grave emergenza e il massimo problema istituzionale e sociale del nostro Paese. In conclusione Ciccarelli ha definito le 8 proposte di legge di iniziativa popolare “il pacchetto Sciascia- Pannella” affermando che firmarle e iscriversi al Partito Radicale significa contribuire a far vivere la storia e le lotte di Marco Pannella.