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Equità sociale non è solo tutela del reddito. È anche accesso ai diritti. Effettivo. Diritti che sono spesso oggetto di rinuncia, come le cure sanitarie. «Ma anche la tutela in giudizio è un diritto di cittadinanza», rivendica Francesca Businarolo, deputata 5 Stelle eletta in Veneto e presidente della commissione Giustizia di Montecitorio.
Insieme con gli altri rappresentanti del Movimento in commissione e con il Pd, ha costruito una rapida intesa per calendarizzare subito il ddl sul patrocinio a spese dello Stato, proposto dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Un provvedimento fortemente voluto dal guardasigilli, definito a partire dalle indicazioni del Consiglio nazionale forense e presto assunto come una priorità, in materia di giustizia, dai deputati M5S. «Sarà esaminato da giovedì prossimo. Si tratta di un passo importante che estende la platea di cittadini ai quali può essere riconosciuta la difesa a spese dello Stato», ricorda Businarolo.
«Potranno accedervi i minori vittime di maltrattamenti in famiglia, a prescindere dal reddito, e le vittime del reato di tortura, in base a quanto previsto dalla Convenzione di New York. E poi per noi l’accesso alla giurisdizione esiste davverose i processi si celebrano in tempi rapidi», aggiunge la presidente della commissione Giustizia della Camera, «cosa che sarà agevolata dall’espansione del patrocinio a spese dello Stato alla negoziazione assistita, ma a condizione che l’esito sia positivo. Vincolo che il ministro Bonafede ha voluto proprio per incentivare il positivo ricorso a questi strumenti alternativi e deflazionare così il contenzioso».
Il M5S ha messo la tutela delle fasce più deboli in cima alla propria agenda: il patrocinio a spese dello Stato si inserisce in tale prospettiva?
Certamente. La ragione per la quale teniamo molto a questo provvedimento riguarda proprio la maggiore equità sociale che può assicurare. La difesa rientra tra i diritti di cittadinanza e nessuno può rimanerne privo in uno stato di Diritto. È un primo passo ma la proposta avanzata da tempo dal ministro Bonafede va in questa direzione.
Il dibattito sui diritti, almeno sui media, è tutto sul penale. La giustizia come servizio ai cittadini è quasi ignorata. Rafforzare tale aspetto, come il ddl Bonafede punta a fare, può anche sdrammatizzare le tensioni sul penale?
È un buon auspicio, lo spero davvero perché l’efficienza del sistema giudiziario non si misura certo solo sulla base di alcune grandi inchieste o alcuni dei grandi processi ma sulla capacità di dare risposte a ogni singolo cittadino che si rivolge al giudice per questioni che riguardano il proprio lavoro, la propria azienda, le proprie relazioni sociali o private: è qui che il sistema nel suo complesso è in grado di assicurare giustizia ed è qui che abbiamo un gran lavoro da fare.
Nel ddl sul patrocinio a spese dello Stato ci sono misure che tutelano l’avvocato rispetto alla adeguatezza e alla tempestività del compenso: sono misure coerenti con il sostegno ai professionisti richiamato nel programma di governo?
Senz’altro sono coerenti con gli impegni di governo. Si tratta di misure che intendono dare sostegno ai professionisti soprattutto i più giovani che sono quelli più impegnati a svolgere il patrocinio a spese dello Stato.
Il testo sarà discusso a partire da giovedì prossimo: scommette su un rapido via libera in commissione?
Mi pare assolutamente che si possa essere ottimisti sui tempi. Non ci sono resistenze da parte delle altre forze politiche, anzi faccio appello perché si collabori per dare il via libera molto rapidamente.
Il ministro Patuanelli, da capogruppo del M5S al Senato, ha depositato il ddl sull’avvocato in Costituzione: crede sia una modifica in grado di richiamare anche la centralità dei diritti nella democrazia?
È una questione dibattuta da tempo e mi pare ci siano le condizioni per andare avanti. Nonostante forti resistenze è maturata l’idea che l’avvocatura abbia diritto ad un riconoscimento formale della sua funzione di garanzia all’interno del sistema dei principi costituzionali. Come tutte le novità dirompenti anche questa troverà ostacoli e dubbi ma ormai i tempi sono cambiati rispetto a quando il sistema giudiziario era visto solo nella sua funzione inquirente e giudicante. La difesa è parte integrante di esso.
Ma anche sull’avvocato in Costituzione si potrà trovare piena convergenza con il Pd?
Appunto, lo spero ma qui sarà una battaglia di principi più complicata. Noi, però, la porteremo avanti!