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Senatore Ferrara, ieri la direzione del Pd ha dato mandato al segretario di trattare con il M5S sulla base di cinque punti. È una piattaforma su cui si può lavorare per arrivare a un accordo?
Stiamo parlando di punti assolutamente generici, aspettiamo gli esiti delle consultazioni che ci daranno un quadro più chiaro sul futuro di questa legislatura. Il PD ha molte anime e non dimentichiamo certo la storia recente di questo partito, responsabile della situazione attuale che il Governo del Cambiamento aveva cominciato ad invertite. Spero che il Paese non sia ostaggio di una lotta tra le correnti del PD, come lo è stato del protagonismo inconcludente di Salvini. Noi siamo pronti al voto in qualsiasi momento.
Quali sono i punti essenziali per un accordo col Pd?
Noi abbiamo sempre ragionato di programmi, non di poltrone e lo abbiamo dimostrato. Abbiamo presentato un programma a inizio legislatura alle altre forze politiche, come prerogativa per un contratto di governo.
I decreti sicurezza uno e due vanno cancellati o revisionati?
Il M5S ha una visione molto concreta sul tema migratorio che esula dalle lotte ideologiche. Abbiamo sempre criticato gli ultras dell’accoglienza a tutti i costi così come gli ultras dei respingimenti. Le politiche migratorie vanno affrontate con concretezza e soprattutto coinvolgendo l’UE in ogni scelta e spingendo i singoli paesi ad assumersi le proprie responsabilità, non solo sul tema dell’accoglienza, ma anche e soprattutto sulle cause del fenomeno migratorio, a partire dalla vendita di armamenti, dallo sfruttamento delle risorse africane e dalla destabilizzazione politica del continente africano.
Crede anche lei che Renzi e i suoi fedelissimi ( che restano maggioranza in Parlamento) debbano restare fuori dal governo per sedersi a trattare? E Di Maio deve fare un passo di lato? E Conte ha le carte in regola per restare in sella?
Di Maio è il nostro capo politico e ha dimostrato di essere capace di affrontare situazioni molto complesse. Il suo ruolo non è assolutamente in discussione e come ministro credo sia stato il migliore. Circa Conte ieri ha palesato, ancora una volta, le sue doti umane, la capacità di volare alto invece che tradire per avere più poltrone come fatto da Salvini.
Nei giorni scorsi Salvini ha innestato una disperata retromarcia: ha ritirato la mozione di sfiducia e vi ha offerto anche il taglio dei parlamentari...
Salvini ha dimostrato al Paese tutta la sua inconsistenza, ma non era difficile immaginare che prima o poi la bolla mediatica di cui ha goduto sarebbe scoppiata. Essere aggressivi sui social non è una condizione sufficiente ad essere leader politici. Il comportamento del leader leghista è stato raccapricciante per modi e tempi. Davvero una vergogna.
Lei è stato tra i più schietti oppositori di Salvini, quanto a tematiche migratorie e armamenti militari.
Mi sono fatto promotore di una modifica della 185/ 90 che puntasse a più controlli, maggiori poteri al Parlamento e a una parziale e progressiva riconversione industriale del settore degli armamenti per avere le mani libere di fronte a commesse provenienti da paesi in guerra. Una riforma dettata dalle mutate condizioni internazionali che hanno reso obsoleta la 185/ 90 e che avrebbe finalmente impedito di vendere armi a Paesi come l’Arabia Saudita che bombarda civili in Yemen con bombe prodotte in Sardegna. Le Lega ha sempre detto di no a prescindere, senza proporre nulla, ma solo ponendo veti. Credo che le politiche migratorie siano più complesse di come le vede Salvini, il M5S si è forse prestato troppo alla propaganda leghista.
Nei prossimi mesi, se il governo Pd- M5s partisse, Salvini punterebbe tutto sulla retorica dell’” inciucio”. Come vi difenderete da questi attacchi?
In questo momento credo sia fuorviante fare ipotesi, bisogna rispettare il ruolo del presidente Mattarella. In ogni caso il nostro faro è il programma che abbiamo presentato ai cittadini e noi lavoriamo per la realizzazione di quel programma, in qualsiasi scenario.
Se la trattativa con il Pd naufragasse, resterebbe il voto. A quel punto il M5s dovrebbe riflettere a fondo per non finire male alle urne...
Noi siamo pronti in qualsiasi momento ad andare al voto, soprattutto dopo che Salvini ha dimostrato tutta la sua inconsistenza e pochezza politica. Avremo commesso degli errori, ma in assoluta buonafede, per questo sono certo che i cittadini sapranno valutare la nostra serietà e responsabilità, ma soprattutto la nostra voglia di cambiamento che è certificata dai provvedimenti attuati dal governo di Giuseppe Conte. Rammento che 8 provvedimenti su 10 di questo governo sono stati a nostra firma. Il M5S è in continua trasformazione, già dopo le elezioni europee Di Maio ha avviato un processo di revisione di alcuni punti, ma sempre nel rispetto dei principi fondanti del M5S che non sono cambiati, né cambieranno in futuro. Ciò che abbiamo promesso lo abbiamo realizzato o lo stavamo per realizzare, chi invece ha completamente tradito la fiducia degli elettori ha di che preoccuparsi, nonostante i sondaggi sovente fuorvianti.