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Sull’approvazione del nuovo decreto immigrazione che ha di fatto cancellato i vecchi decreti sicurezza fortemente voluti da Matteo Salvini, interviene con nettezza l’onorevole Nicola Molteni, ex sottosegretario leghista al Ministero dell’Interno nel primo governo Conte.
Onorevole, qual è il suo giudizio in merito alla cancellazione dei decreti sicurezza?
È una sciagura per il Paese, per i cittadini. Un governo ha l’obbligo di costruire e non di distruggere. Noi abbiamo bloccato l’immigrazione clandestina, invece questo nuovo decreto che ribattezzo “decreto insicurezza” è un manifesto per l’invasione dell’Italia.
Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, invece ha dichiarato che così “si cancella una vergogna”.
L’unica vergogna è quanto accaduto dal 2012 al 2017, quando in Italia sono stati aperti i porti e si son fatti entrare circa 700.000 immigrati irregolari che non sono stati integrati ma trattati da invisibili. E molti di loro si sono dati alla criminalità nelle nostre città.
Tutti ricordano la famosa fotografia di Conte e Salvini con cui si annunciava l’approvazione dei decreti sicurezza. Ora il premier è il garante di un accordo di Governo che ha cancellato quei decreti. Qual è il suo pensiero su questo?
Credo che il presidente del Consiglio dovrà rispondere alla propria coscienza. Un anno e mezzo fa, Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle votavano per avere più sicurezza, per bloccare l’immi-grazio-ne clandesti-na e l’attività di scafisti e dei trafficanti di esseri umani. Oggi approvano l’opposto. Pensano di fare un torto a Matteo Salvini ma fanno un danno e un torto clamoroso ai cittadini italiani.
Il Partito Democratico ha preteso la cancellazione dei decreti sicurezza dopo aver ottenuto un buon risultato alle regionali. Conte ha accettato. Non le sembra che il tema dell’immigrazione sia solo materia elettorale?
Quando noi siamo stati al governo con i decreti sicurezza abbiamo dato la dimostrazione che per noi la sicurezza e la difesa dei confini erano una priorità. Invece questo è un esecutivo che non ha a cuore l’interesse del Paese visto che vuole riaprire non solo i porti ma anche il portafoglio. Se noi abbiamo tagliato un miliardo e mezzo di falsa e finta accoglienza destinando quelle risorse alle forze di polizia, l’attuale governo Pd- M5S invece intende riaprire i borsoni dando servizi a chi non ne ha assolutamente diritto.
A proposito di risorse: molti sostengono che finanziare la guardia costiere libica significa finanziare anche trafficanti di esseri umani che riportano le persone i veri e propri lager. Lei che pensa?
Che in Italia la sinistra ha aperto centri di accoglienza, come Bagnoli o Castelnuovo di Porto, che sono peggio o simili ai lager libici e che sono stati chiusi da Matteo Salvini. Voglio ricordare che gli accordi con la guardia costiera libica li ha fatti il Ministro Minniti che è di sinistra e noi quegli accordi li abbiamo difesi perché hanno permesso di bloccare l’immigrazione clandestina. Credo che comunque la sinistra viva di contraddizioni e di ipocrisie.
Una considerazione sul processo a Matteo Salvini: anche lui come Berlusconi deve esser fatto fuori con le inchieste giudiziarie e non politicamente?
Si è trattato di un processo politico ordito dalle forze politiche che sapendo di non poter batter Salvini democraticamente, andando alle urne, hanno pensato erroneamente di poterlo sconfiggere mandandolo alla sbarra. Salvini ha fatto esattamente quello che un uomo di Stato avrebbe dovuto fare per la salvaguardia del proprio Paese. Per un principio, quello dell’eterogenesi dei fini, chi voleva mandare Salvini a processo si trova anch’esso a processo. Saranno vittime della loro vendetta frustrata.
L’avvocato Giulia Bongiorno inoltre ha richiesto un approfondimento probatorio da parte del giudice al fine di accertare se le procedure di sbarco indicate nel capo di imputazione sono tutt'ora seguite dal governo Conte 2.
È nei fatti: basta vedere quanto accaduto con la Ocean Viking, che il Ministro Lamorgese ha tenuto al largo delle coste italiane dal 18 al 29 ottobre, a cavallo delle elezioni regionali umbre. Ma non mi sembra che l’attuale Ministro dell’Interno sia andata a processo. Quindi lei insieme a Conte, Di Maio, Toninelli dovranno rendere conto di quello che hanno fatto.
Ultima domanda: un bilancio su queste elezioni. La Lega al sud non tiene e perde anche dei comuni in Lombardia.
Secondo me questo turno elettorale è andato bene. Al Sud, pur presentandoci per la prima volta in Puglia e Campania, abbiano eletto dei consiglieri regionali. Evidentemente c’è ancora da lavorare, il partito si deve radicare. Ma vinciamo in Liguria e nel Veneto, e raddoppiamo la pattuglia dei consiglieri regionali. Per quanto riguarda la Lombardia, è vero che abbiamo perso qualche comune, ma altri ne abbiamo recuperati.