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Giuseppe Santalucia, presidente dell'Anm
Da un lato il Ministro Carlo Nordio che tiene il punto sulle sue possibili riforme a partire da quella delle intercettazioni, dall’altra il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia che in questa intervista chiede invece che il Ministero sia vicino alla magistratura impegnata in grandi sforzi riformatori. “Il Ministro deve essere solidale con noi, non attaccarci ingiustamente e genericamente”.
Il Ministro Nordio dice: basta porcherie con le intercettazioni, il caso Palamara insegna. Sono state pilotate nella pubblicazione.
Il Ministro usa toni di una gravità significativa quando parla di porcherie e pilotaggio. Se questo è il quadro che delinea mi aspetterei delle iniziative importanti da parte sua, non parole. Io penso però che le cose non stiano così: non ho il fascicolo in mano ma ritengo di poter dire, con ragionevole affidamento, che le intercettazioni di quel fascicolo erano regolate dalla legge precedente alla Orlando. Non è poi vero che le intercettazioni non siano state depositate a favore della difesa e che non si sia proceduto alla loro trascrizione nelle forme della perizia in contraddittorio con la difesa.
Il senatore Zanettin di Forza Italia ha presentato un disegno di legge per sopprimere l’uso del trojan per i reati contro la pubblica amministrazione.
Sono scelte della Politica. Io però registro una attenzione particolare di questo Governo verso quel tipo di reati. Sembra quasi che il liberalismo penale si stia concentrando solo sul quel settore, quando invece dovrebbe riguardare anche altro.
Alcuni suoi colleghi credono che stringi stringi il Governo alla fine voglia eliminare le intercettazioni per i reati di concussione e corruzione.
Prima di esprimere un giudizio in tal senso, aspetterei di conoscere una proposta, formalizzata. Ora stiamo assistendo ad una aggressione allo strumento delle intercettazioni, che è avvenuta un po’ a freddo: la tutela dei diritti fondamentali è stato un grosso problema affrontato dalla XVII Legislatura a cui si è data una risposta. Adesso vi si ritorna senza che ci sia una vicenda che lo abbia potuto rinfocolare.
Nordio si è scagliato anche contro l’obbligatorietà dell’azione penale, che si sarebbe trasformata in intollerabile discrezionalità.
La riforma Cartabia non consente più di tenere nulla nei cassetti delle Procure: dopo la scadenza del termine di indagine, bisognerà fare il deposito obbligatorio. Le parti hanno il potere di mettere in mora il pm. Comunque, ad accuse così generalizzanti e ingenerose mi sento di non rispondere: vorrei misurarmi su proposte concrete.
Di concreto però c’è che Nordio, dopo pur aver speso belle parole per Renoldi, lo ha sostituito al vertice del Dap. Non le sembra un atteggiamento incoerente?
Quello che posso dire a livello personale è che stimo molto Carlo Renoldi. Da Presidente dell’Anm non aggiungo altro: sulla scelta dei singoli non mettiamo bocca.
Ma quanto potrà operare Nordio con un partito come Fdi che potrebbe mettere un freno ai suoi desiderata?
Non mi esprimo su questo. Lo faccio solo sui dati oggettivi: registro, ad esempio, che con un emendamento alla Legge di Bilancio il Governo vuole anticipare a febbraio l’entrata in vigore della riforma del processo civile. Questo comporta una riorganizzazione degli uffici, del lavoro dei magistrati che avevano programmato i mesi a venire contando su un altro termine: io mi rendo conto che ciò è dovuto alla necessità di rispettare il cronoprogramma del Pnrr; tuttavia, i magistrati stanno vivendo un periodo di forte impegno alle prese con diverse riforme importanti da attuare in tempi brevissimi. Io aspetto da questo Ministro grande attenzione nei confronti di chi si trova a gestire questo particolare frangente. Mi aspetto un Ministro che sia solidale con la magistratura, che ne sostenga gli sforzi, visto che pure i dati ministeriali dicono che l’arretrato sta diminuendo, con merito esclusivo dei magistrati perché ciò sta avvenendo a risorse scarse ancora invariate. Dinanzi a tale nostro impegno il Guardasigilli dovrebbe sostenerci e non accusarci genericamente. Abbiamo bisogno di un Ministero amico, che ci dia risorse e strutture.
Da giurista le chiedo se condivide quello che spesso ripete Nordio circa il paradosso di un codice Rocco che non è stato alterato e quello Vassalli svuotato da interventi del legislatore e della Consulta.
Credo che sia una semplificazione suggestiva che può anche essere utile ad una riflessione. Ma resta una suggestione. Il Codice Rocco è stato modificato nel tempo molte volte, non è più quello fascista, è stato costituzionalizzato attraverso vari interventi. Dopo di che un nuovo impianto sarebbe auspicabile.
L’Anm ha scioperato a maggio contro la riforma Cartabia del Csm. Ma a guardare le linee programmatiche di Nordio forse la situazione è peggiore. Rimpiangete l’ex Guardasigilli?
Non diamo giudizi sulle persone o sulle composizioni della maggioranza. Noi guardiamo ai fatti. Quando la Ministra Cartabia ha fatto scelte che non ci hanno persuaso, lo abbiamo detto e sottolineato con lo sciopero. Con il Ministro Nordio ci comporteremo esattamente allo stesso modo: per ora i suoi sono solo proclami.
Ma se volesse realizzare seriamente quello che ha detto? Sarebbe un problema.
Come funzionari dello Stato le prospettive del ministro non ci toccherebbero più di tanto, ma cambierebbero l’assetto di questa democrazia.
Ultima domanda è sul carcere: 82 suicidi. Si tratta di una vera e propria emergenza. Che fare?
Metterla tra le priorità dell’agenda politica. Oggi le priorità sono queste, a cui aggiungerei le morti bianche sul lavoro e i tanti modi in cui si manifesta la violenza nel web. Noi di questo abbiamo discusso al nostro Congresso. Poi siamo rimasti spiazzati dal fatto che invece la priorità è diventata quella delle intercettazioni.