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«L’unica via da seguire è quella di un centrodestra unito, plurale, non sovranista, non estremista. Se Salvini vuole fare l’uomo solo al comando la risposta è no, grazie». Ad avvisare il ministro dell’Interno è Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, secondo cui aprire una crisi proprio ora che l’economia europea è in recessione, è da «irresponsabili». Un vantaggio, dice, però c’è: «aver posto fine ad un governo mostruoso». Anche se il rischio «è quello di produrne un altro altrettanto mostruoso: quello M5s- Pd- LeU».
Professore, un bilancio di questo anno e mezzo di governo?
Le elezioni del 2018 le ha vinte il centrodestra unito, che ha preso il 37%, e le ha perse il M5s con il 34%. L’errore tragico, a livello politico e istituzionale, è stato non cercare, a partire da questa maggioranza voluta dagli elettori, i voti mancanti. Sarebbe servito un passaggio parlamentare, che era Salvini a dover fare, dal momento che aveva preso più voti. Non ha voluto e ha preferito l’alleanza con il M5s, che aveva fatto anche un giro di valzer con il Pd. E alla fine si è creata questa maggioranza mostruosa, con due partiti completamente diversi e uniti solo dall’estremismo e, all’inizio, dall’antieuropeismo. Alla fine insieme hanno prodotto 14 mesi di cattivo governo e gli ultimi sei di non governo. Faccio degli esempi: il reddito di cittadinanza è un abominio che sta distruggendo il mercato del lavoro e sperpererà una decina di miliardi l’anno, la stessa Quota 100, che non era nel programma del centrodestra e che si è inventato Salvini, ha prodotto una fuoriuscita di dipendenti pubblici sguarnendo la pubblica amministrazione e non facendo entrare nessun nuovo assunto. Il risultato è aver portato il Paese in una condizione recessiva ulteriore rispetto a quella media dei Paesi dell’Eurozona. Quando dicono che tante cose buone sono state fatte mi metto le mani nei capelli: quali?
C’è ancora qualcosa in ballo: la riduzione del numero dei parlamentari.
Fatta così è una riforma aberrante, banale e senza il contrappeso di una rimodulazione della legge elettorale, che avrebbe effetti maggioritari spaventosi.
Eppure Salvini ha ceduto, dicendosi disponibile a farla. Come lo interpreta?
Una mossa da disperati. Non si scambia una riforma costituzionale piena di problemi e contraddizioni con il tentativo, fuori tempo massimo, di evitare una crisi. Ha fatto bene Mattarella a mettere l’altolà. La riduzione l’hanno chiesta un po’ tutti, ma non così. Va fatta all’interno di una riforma costituzionale e con una legge elettorale che tenga conto della riduzione del numero dei parlamentari, altrimenti diventa pericolosa per la stessa democrazia. Usarla per riprendere per i capelli una crisi che si è provocata e sta diventando un boomerang è indecente.
Crede quindi che Salvini possa diventare vittima del suo stesso gioco?
Dopo le europee, con quel risultato, sarebbe stato logico dire “il quadro del consenso è cambiato” e aprire la crisi. Ma non l’ha fatto, decidendo di farlo ad agosto, dalle spiagge, con il suo 17% dei parlamentari, solo contro tutti. Come può pensare di imporre al Parlamento intero e a Mattarella un obiettivo insensato e incomprensibile?
Si è fatto un’idea?
Magari si trovava talmente bene col suo “beach tour” che avrà pensato di avere già la campagna elettorale pronta, pensando di fare un fuori gioco e stravincere da solo. Ma ha fatto male i calcoli: l’uomo solo al comando non vince e se vince, vince male. L’unica cosa buona che si poteva fare era recuperare l’unità del centrodestra.
Si può ancora fare?
Ho molti dubbi. Ieri era giornata importante, ma Salvini, preoccupato dai migranti, dalla crisi e dalla mozione di sfiducia contro Conte, ha deciso di non trovare il tempo di avviare la costruzione del centrodestra unito, non incontrando Berlusconi. Sarebbe stato il solo elemento positivo di questa situazione assurda. Se la sua idea è di fare l’uomo solo al comando allora dico no, grazie.
Qual è la sua idea di centrodestra?
Deve essere unito, plurale, non populista, non sovranista e non estremista, quello costruito da Berlusconi. Un centrodestra che dialoghi con l’Europa. Berlusconi è stato l’unico a riuscirci e non mi pare questo stia avvenendo con Salvini. Se la sua idea è quella di essere a capo di una destra sovranista e populista, allora noi non ci saremo. Gli estremisti hanno perso in Europa. La nostra strada è un’altra, quella dell’Italia del buon governo, come dimostrano le tante regioni dove governiamo insieme. Noi siamo stati leali anche ieri ( martedì, ndr), abbiamo votato per un calendario veloce della crisi. Una lealtà mal ripagata. Non possiamo crederci solo noi, deve finire presto la politica dei due forni. Non è con il “Papeete beach” che si costruisce il percorso del centrodestra, con quello si favorisce la nascita inevitabile di un altro mostro di governo, quello Pd- M5S- LeU, con i sinistri del Pd, i sinistri sinistri di LeU e i sinistri del M5s, buoni a nulla e capaci di tutto.
Salvini dovrebbe dimettersi, allora?
Ormai al strada è tracciata dalla maggioranza del calendario. In 161 ieri hanno detto che martedì il Senato si riunirà per le comunicazione di Conte. Possono finire con l’approvazione o la non approvazione o senza risoluzione, perché se dopo il discorso andrà a presentare le dimissioni allora si apre la crisi e la palla passa a Mattarella, che potrà incaricare Conte di trovare una maggioranza alternativa o, se accetta le dimissioni, conferire l’incarico a qualcun altro. La situazione è aperta. Sicuramente, per regolamento, le comunicazioni del presidente vengono prima di qualsiasi altro atto parlamentare.
Giorgetti dice: ha deciso tutto Salvini. Ma non è che è la Lega che rischia di spaccarsi?
Non entro in faccende altrui. Mi piace citare Giorgetti solo per una cosa, se è vera: il fatto di aver regalato a Salvini la foto di Renzi, dicendogli di metterla sul comodino e guardarla ogni sera prima di dormire per vedere com’è finito: per arroganza, bulimia del consenso, per la personalizzazione del referendum, quando poteva essere un ottimo esercizio di democrazia. Salvini, forse, non ha guardato abbastanza la foto o forse l’ha messa via, cancellandola del tutto.
Quindi pensa possa essere la sua fine politica?
Non so come finirà, so che Salvini è una risorsa, perché ha il linguaggio e la capacità politica. Ma queste cose vanno unite al resto delle qualità necessarie al centrodestra. Abbiamo bisogno della forza della Meloni, della capacità dei tanti amministratori, soprattutto abbiamo bisogno di Berlusconi e Forza Italia, ma con pari dignità. Altrimenti grazie, no. Questa è la cultura politica degasperiana: anche con la maggioranza assoluta non bisogna mai governare da soli. La solitudine, in politica, produce mostri.