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Neanche il tempo di sondare il terreno su un’ipotetica candidatura di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma, che la creazione di una falsa pagina Facebook a sostegno dell’ex ministro dell’Economia manda in fibrillazione gli animi nella corsa allo scranno più alto del Campidoglio.
Ma andiamo con ordine. L’ex titolare di via XX settembre sta in questi giorni valutando la proposta di correre per le Amministrative di primavera come espressione dell’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle, sulla scia dell’asse strategico che ha governato il Paese negli ultimi due anni e mezzo sotto la mediazione di Giuseppe Conte. La proposta è arrivata dopo che diversi esponenti di peso del Pd romano, da Tobia Zevi a Monica Cirinnà, hanno avanzato nel corso del tempo la propria candidatura alle primarie, e dopo che in solitaria l’ex ministro dello Sviluppo economico dei governi Renzi e Gentiloni, Carlo Calenda, ha lanciato da mesi la propria corsa.
Dal momento che una buona parte dei consiglieri comunali pentastellati non sono intenzionati a sostenere la ricandidatura della sindaca Virginia Raggi, tanto che lei ha chiesto una consultazione su Rousseau affinché la sua scelta sia legittimata dalla base grillina, è nata l’idea di riproporre su Roma lo schema a tre che riunisce Pd, M5S e Leu. Un’idea che circolava da tempo e che ora potrebbe diventare realtà nel caso in cui Gualtieri accetti l’offerta.
Da qui è arrivata l’idea di qualcuno che ha già pensato a una sorta di manifesto elettorale, pubblicato sulla fantomatica pagina Facebook “Roma al Futuro”, apparsa sul social ieri mattina e scomparsa poco dopo. È qui che è stato pubblicato un post con una foto dello stesso Gualtieri in giacca e cravatta e lo sguardo proiettato verso la stessa direzione di una freccia che svetta sullo sfondo blu con su scritto “Roma al futuro”. Sotto la freccia, le cinque stelle da sempre emblema del Movimento, lo slogan «Roberto Gualtieri sindaco di Roma 2021» e i simboli di Pd e M5S.
Il fotomontaggio è stato ripreso dall’account twitter ufficiale di Carlo Calenda, che ha commentato taggando l’ex ministro e descrivendolo come «una persona di qualità» e promettendo «una sfida di qualità». Che la bravata possa essere opera di uno spirito libero, che provenga dal M5S o dallo stesso Pd non è dato sapere, anche se la federazione dem di Roma ha smentito con una nota ufficiale il proprio coinvolgimento. «Stiamo provvedendo a denunciare gli autori della pagina fake su Facebook dal nome “Roma al futuro” che pubblica foto dell’onorevole Roberto Gualtieri in relazione a una sua candidatura a sindaco - spiegano i dem capitolini - Diffidiamo dalla diffusione e dal considerarla in qualsiasi modo un’iniziativa riconducibile al Partito democratico. Confidiamo che il tempestivo intervento delle autorità consenta di capire quale sia la fonte di ispirazione di questa iniziativa».
Silenzio invece dal Movimento, anche se nei giorni scorsi la sindaca avrebbe ricevuto delle pressioni da parte dei vertici nazionali per farsi da parte e lasciare campo libero a Gualtieri. Raggi sembra tuttavia intenzionata ad andare dritta per la sua strada e ha parlato di Roma come di «un modello di legalità e trasparenza rispetto al passato». Ma la fronda interna in aula Giulio Cesare si è allargata dopo che la consigliera Agnese Catini ha lasciato il Movimento, «perché i principi iniziali ormai sono solo un bel ricordo» , passando al gruppo Misto. I “ribelli” potrebbero legarsi alla nuova formazione in via di definizione dopo la frattura dei 15 senatori pentastellati che hanno votato in dissenso al gruppo sulla fiducia al governo Draghi, sostenuto invece a parole dalla sindaca Raggi. «Rompiamo gli schemi, è il momento di dialogare», aveva detto la sindaca lanciando il suo endorsement all’ex presidente della Banca centrale europea: parole che non sono piaciute a buona parte del Movimento romano.
In mezzo ai patemi d’animo di un’eventuale coalizione di centrosinistra, chi invece sembra ormai vicino a trovare un nome comune come candidato sindaco è la compagine di centrodestra, che la prossima settimana si riunirà per ufficializzare l’accordo. Secondo la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, il suo partito, Lega e Forza Italia sono «più vicini ad una soluzione di quanto si creda». E per la città eterna il nome che potrebbe mettere d’accordo tutti è quello di Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il credito sportivo e animatore del comitato promotore per il lancio di Roma come città ospitante delle Olimpiadi 2020. Chissà che non possa essere lui la persona giusta per sfidare Raggi, emblema del No alla candidatura della Capitale per i giochi del 2024.