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«Non credo che in questo Paese ci sia un allarme razzismo. Qualcuno per sentirsi un po’ di sinistra, perché non lo è più, deve attaccare Salvini», parole pronunciate nel corso di una trasmissione televisiva dal ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio, rispondendo alle domande circa episodi di aggressioni a sfondo “discriminatorio” avvenute negli ultimi tempi.Il ministro dell’Interno invece ha risposto attraverso i suoi canali preferiti e cioè i social. A suo agio nell’ambito dell’invettiva e della provocazione continua non si è fatto scrupolo di citare Mussolini, “molti nemici molto onore”, e di parlare di un’emergenza inventata dalla sinistra, insomma ha tirato contro i suoi obiettivi consueti sapendo che le reazioni non sarebbero tardate. Propaganda e contropropaganda, provocazioni acchiappa click, tattiche e strategie del marketing politico, un bagaglio essenziale dei nuovi leader. Ma la comunicazione nasconde in parte la realtà e le cronache dei media registrano episodi che in molti casi sono riconducibili alla discriminazione di tipo razziale. Solo nell’ultimo mese e mezzo, in città diverse, si sono verificati almeno otto episodi che hanno visto come vittime cittadini stranieri (immigrati o richiedenti asilo) con modalità di azione differenti tra loro. Dagli spari con proiettili veri dalle conseguenze tragiche ai ferimenti con fucili ad aria compressa fino alle percosse e alle minacce. Una situazione che, al di là della polemica su una presunta emergenza, ha allertato le forze dell’ordine che stanno concentrando le indagini attraverso l’analisi di profili e pagine social. L’intento è quello di capire se dietro le aggressioni esista una regia unica o si tratti solo di emulazione. Ma, escludendo l’azione portata a termine a Macerata da Luca Traini che ne febbraio sparò e ferì sei cittadini nigeriani. Dall’11 giugno è uno stillicidio di avvenimenti violenti. Quel giorno due ragazzi maliani, ospiti dello Spar di Caserta sono stati fatti oggetto di colpi sparati da un fucile a pallini. Gli aggressori su una Panda nera inneggiavano a Salvini. Napoli , 20 giugno, uno chef del Mali 22enne da 4 anni in Italia mentre torna a casa viene raggiunto all'addome da un piombino sparato da due ragazzi a bordo di un'auto. Tra il 2 e il 5 luglio è Forlì ad essere teatro di altre sparatorie. Due ragazzi in scooter feriscono con una pistola ad aria compressa una giovane donna nigeriana ad un piede. Un ivoriano di 33 anni viene invece colpito alla pancia con una pistola da softair mentre è in bici. A Latina invece il giorno 12 è ancora una pistola ad aria compressa che ferisce due giovani nigeriani mentre aspettano l’autobus. Stesso copione il 24 luglio, a Roma un uomo spara dalla sua finestra perché ufficialmente voleva provare la sua arma ad aria compressa che poi risulterà modificata, risultato: una bimba Rom viene ferita gravemente. Medesimo copione il 26 a Vicenza. Un operaio 33enne di Capo Verde, dipendente di una ditta di impianti elettrici, viene colpito alla schiena mentre lavora su una pedana mobile a 7 metri di altezza. A sparare un 40enne del luogo che dichiara di aver sparato per sbaglio mentre mirava ad un piccione. Non c’è nessun dubbio sull’aggressione subita a Partinico, vicino Palermo, da un ragazzo diciannovenne senegalese. Il 28 luglio viene aggredito in piazza e insultato con il classico “tornatene a casa tua”. Il giorno seguente la tragedia: un Immigrato di 43 anni marocchino, solo sospettato di essere un ladro, è inseguito e pestato a morte dopo una caccia all'uomo; denunciati due uomini di 40 anni, del posto, con l'accusa di l’omicidio preterintenzionale. Intanto a Catania quattro immigrati africani venivano lasciati intenzionalmente a terra dal bus diretto a Taormina. pur munite di regolare biglietto: mentre caricavano i bagagli, per fortuna una testimone ha visto la scena e si è detta disposta a testimoniare. Il bollettino di Luglio si chiude con l’aggressione subita da Daisy Osakue la primatista italiana under 23 di lancio del disco, nata a Torino da genitori nigeriani, è stata colpita in pieno volto da un uovo lanciato da un'auto in corsa a Moncalieri. Ha una cornea lesionata.