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Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto in occasione della cerimonia per i ‘150 anni dell\'Ordine degli avvocati’ organizzata dal Consiglio nazionale forense a Roma Venerdì 06 Dicembre 2024 (foto Mauro Scrobogna / LaPresse) The vice minister of Justice Francesco Paolo Sisto on the occasion of the ceremony for the ‘150 years of the Bar Association’ organized by the National Council of Lawyers in Rome on Friday December 06 2024. (Photo by Mauro Scrobogna / LaPresse)
L’inaugurazione dell’anno giudiziario a Bari è stata segnata da tensioni e proteste, in linea con quanto accaduto in altre città italiane. Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto è intervenuto per difendere la riforma costituzionale che prevede, tra le altre misure, la separazione delle carriere, mentre i magistrati hanno espresso il loro dissenso abbandonando simbolicamente l’aula durante il suo intervento.
Sisto: «Protesta eccessiva contro una legge legittima»
Prima della cerimonia, Sisto ha commentato la protesta dei magistrati, definendola rispettabile ma sproporzionata. «Siamo di fronte a una protesta contro la legge, se vogliamo proprio sintetizzare, per carità con molto garbo ma anche con molta tenacia. Vanno rispettate tutte le scelte: questa scelta mi sembra un po' eccessiva rispetto a quelli che sono i ruoli che la democrazia ci impone di avere nelle istituzioni», ha dichiarato.
Rispondendo al tema della separazione delle carriere, Sisto ha precisato: «I percorsi parlamentari sono imprevedibili per loro natura. Il Parlamento decide secondo i voti che l’Aula riserva ai provvedimenti, anche la scelta di non modificarle è una scelta del Parlamento. Nulla di patologico, è assolutamente fisiologico, è corretto. Noi seguiamo il percorso del 138 della Costituzione».
L’autonomia della magistratura secondo Sisto
Il viceministro ha rassicurato i magistrati sulla tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della categoria: «L’autonomia e l’indipendenza non si toccano, il 104 rimane non fermo ma fermissimo. Non c'è motivo di preoccupazione. Se uno si preoccupa per quello che non c’è, va bene, ma non credo che si possa sul timore bloccare una riforma di tipo costituzionale assunta secondo le regole».
Ha inoltre ribadito che la riforma è stata approvata secondo le procedure democratiche previste: «Gli stessi padri costituenti hanno previsto un meccanismo di riforma della Costituzione che noi, molto garbatamente, stiamo seguendo pedissequamente».
Il siparietto dei dadi con Zaccaro
L’intervento del viceministro è stato preceduto da un episodio che ha suscitato ironie e polemiche. Giovanni Zaccaro, segretario di AreaDg, ha consegnato a Sisto un paio di dadi come simbolo di protesta contro il sorteggio per l’elezione dei consiglieri del Consiglio Superiore della Magistratura. «Visto che vi affidate al sorteggio, ho comprato un regalo per il ministro: così giochiamo ai dadi la giustizia italiana. Niente più studio per avvocati e magistrati, niente più motivazione, giochiamocela così», ha dichiarato Zaccaro, aggiungendo una stoccata ironica: «Lo aveva già pensato Rabelais nel '500, ma era un romanzo satirico e non la tesi di un ministro della giustizia di una moderna Repubblica democratica». Sisto ha risposto con una battuta: «Con i dadi è meglio se ci fai il brodo».
La protesta dei magistrati a Bari
Durante l’intervento di Sisto, una cinquantina di magistrati e giudici, con una coccarda tricolore sulla giacca, hanno abbandonato l’aula magna della Corte d’Appello in segno di protesta. Tra loro c’erano esponenti di rilievo come il procuratore capo del Tribunale di Bari Roberto Rossi e il coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia Francesco Giannella. Sisto ha commentato: «Allontanarsi e non ascoltare crea un difetto di contraddittorio: si viene meno al confronto, alla collaborazione con le istituzioni».
I magistrati rientrano in aula
Dopo la conclusione dell’intervento di Sisto, i magistrati sono rientrati in aula per ascoltare il procuratore generale della Corte d’Appello Leonardo Leone De Castris.