L’abbandono delle Corti d’appello, nel corso delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario, è un «evidente gesto di belligeranza» da parte dei magistrati contro il governo, i giudici non devono «condizionare le scelte della democrazia rappresentativa». Lo afferma il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, in un’intervista a Repubblica.

«L’abbandono l’ho trovato inopportuno. Lasciare l’aula quando prende la parola il rappresentante del ministero è una mancanza di rispetto per l’istituzione, con cui i giudici hanno l’obbligo di collaborare», aggiunge. E sottolinea: «Il Parlamento è libero di valutare temi, contributi, idee e poi decidere se e come recepirli. Non c’è un diritto di chicchessia ad intromettersi e condizionare le scelte della democrazia rappresentativa». 

Ma Sisto, intervenendo a Agora weekend, è intervenuto anche sull’episodio della consegna di due dadi da parte del giudice della Corte d’Appello di Roma, Zaccaro in riferimento al “sorteggio” previsto per i membri del nuovo Csm.

«Ho trovato quell’episodio molto sgradevole. Si trattava del Segretario Nazionale di Area, un personaggio anche in vista dal punto di vista della magistratura. È una gag preparata come se fosse Striscia La Notizia, Le Iene, con un'altra collega che mi riprendeva – ha detto Sisto – Trovo questo modo di fare, nell’occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, della magistratura che non va bene. Un modo sbagliato, volgare, di farsi beffa delle istituzioni. Perché è chiaro che quel video era destinato ad andare sui social e a costituire una sorta di aggressione molto sarcastica nei confronti di un viceministro che stava partecipando all’inaugurazione dell’anno giudiziario per rappresentare il Governo». Non solo. «Ho stigmatizzato pubblicamente l’episodio, proprio nell’incipit del mio discorso, e devo dire che ho avuto anche dei magistrati che si sono completamente dissociati da questo modo di procedere. Questa è la magistratura che non va bene, il problema è molto serio», ha concluso.