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D'Avino procuratore di Parma
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha risposto con fermezza alle critiche mosse da alcuni magistrati riguardo le norme sulle intercettazioni, sostenendo che le loro affermazioni siano "bugie". In un’intervista, il procuratore della Repubblica di Parma, D'Avino, ha chiarito che le intercettazioni possono essere prorogate senza un limite temporale, con una motivazione valida di 45 giorni in 45 giorni.
«Manderò a tutti i magistrati che dicono e scrivono bugie sulle norme delle intercettazioni, le dichiarazioni odierne del procuratore della Repubblica di Parma, D'Avino, che in un'intervista spiega come stanno le cose. Voglio ringraziarlo per questo suo contributo di verità. Le intercettazioni potranno essere prorogate con una semplice motivazione di 45 giorni in 45 giorni, quindi non c'è nessun limite temporale», dice il senatore.
Inoltre, reati come mafia e terrorismo sono esclusi da tali limitazioni. Gasparri ha sottolineato come, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni magistrati, la riforma non impedisce alcun accertamento, ma semplifica il processo e impedisce l’uso politico della giustizia.
«Sono state dette e scritte autentiche menzogne da magistrati che vanno in televisione, si fanno intervistare sui giornali, dicendo cose semplicemente false - aggiunge -. A costoro invierò ogni giorno le dichiarazioni del procuratore D'Avino che dice l'esatta verità. Le leggerò nell'aula del Senato perché restino agli atti parlamentari della Repubblica. Noi andremo avanti con riforme che migliorano il funzionamento della giustizia, non impediscono nessun accertamento, in questo caso nessuna intercettazione, e tagliano le unghie a quelli che vogliono fare uso politico della giustizia», continua Gasparri.
Gasparri ha criticato anche la magistrata Albano, che ha condannato l’utilizzo di un centro per i clandestini in Albania, accusandola di fare politica dalla sua posizione. Ha quindi ribadito la necessità di una vera riforma che depuri la magistratura da coloro che usano la giustizia per fini politici, sebbene riconosca che questo traguardo è ancora lontano.
«Mentre D'Avino dice la verità, la magistrata Albano già condanna il provvedimento che consente di utilizzare per i clandestini il centro creato in Albania. Ha già emesso le sentenze, ha già interpretato la legge, ha già fatto il suo comizio quotidiano sulle colonne di Repubblica. La verità è che abbiamo dei magistrati seri come D'Avino e altri che sono dei politici inseriti nella magistratura, che dicono quello che ritengono più utile in base alla loro appartenenza. La vera riforma sarebbe quella di depurare la magistratura da coloro che fanno un uso politico della giustizia. Ma come sa Nordio, è un traguardo ancora lontano, al quale però non rinunciamo», conclude Gasparri.