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Prima la mozione di sfiducia contro il premier Conte, primo atto formale di una crisi di governo che fino ieri era solo virtuale, poi la denuncia di un possibile asse tra Di Maio e Renzi per evitare le elezioni. Insomma, sono giorni caldi, bollenti per Matteo Salvini.
Un minuto dopo aver annunciato la fine dell’alleanza che tiene in piedi il governo, la mente del vicepremier leghista si è infatti popolata di fantasmi. A cominciare dall’asse - non solo inedito ma fino a qualche giorno fa addirittura impensabile - tra 5Stelle e Pd renziano. La paura di Salvini è che l’ex premier stia “brigando” per evitare elezioni e in questo modo conservare la pattuglia di parlamentari fedeli.
«Dopo questo governo ci sono solo le elezioni», ha infatti ammonito Salvini dopo aver annusato puzza di “inciucio”. E poi: «Sento, e sarebbe una cosa incredibile, che ci sono toni simili tra Pd e M5s, tra Renzi e Di Maio. Mi auguro che nessuno stia pensando di prendere in giro gli italiani, di tirarla in lungo e di inventarsi un governo che sarebbe inaccettabile per la democrazia», avverte. «La Lega è pronta per le elezioni - aggiunge - e prima si fanno e meglio è».
Salvini ha anche reso "l’onore delle armi" agli alleati e al presidente Conte: «Per quasi un anno abbiamo lavorato bene ha rimarcato il vicepresidente leghista del Consiglio - ed io non avrò mai parole negative nei confronti di Conte o di Di Maio. Non risponderò mai agli insulti che mi stanno arrivando da giorni, perché mi sembrerebbe ingeneroso nei confronti delle tante cose buone che abbiamo fatto. Poi, come belle coppie o belle società, ti rendi conto che passi più tempo a litigare che ad andare d’accordo, la cosa da fare è salutarsi con rispetto e tornare a dare la parola a popolo italiano». Infine, diretto al popolo, l’appello finale: «Chiedo agli italiani di darmi pieni poteri». E da via Bellerio intanto parte la “contraerei” sull’Iva: «Se qualcuno la tira per le lunghe, avrà sulla coscienza un eventuale aumento dell’Iva», spiegano i grillini provando a rovesciare l’accusa dei 5Stelle.
Nel frattempo nel campo grillino provano a prendere tempo. Di Maio continua a giocare la carta del taglio dei parlamentari. Ieri l’ultimo affondo: “Nessun problema ad andare al voto. Anzi, dopo quel che è successo ci corriamo alle urne», ha infatti postato su Facebook il Di Maio. «Prima però tagliamo 345 poltrone e risparmiamo mezzo miliardo di euro - scrive -. Sono 300 mila euro al giorno in meno. E mettiamo tutto su strade, ospedali, sulla ristrutturazione di immobili abbandonati per dare case a chi ne ha bisogno».
Una richiesta che Matteo Salvini neanche ha considerato e che di certo diverrà il leitmotiv della prossima campagna elettorale grillina.