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Nelle riforme costituzionali annunciate dal ministro della Giustizia Carlo Nordio «non c'è nulla di liberale» e «con interventi sulla separazione delle carriere e sull'azione penale obbligatoria si pongono le premesse per un controllo politico sull'azione penale», ha detto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia.
«Non alziamo muri né facciamo scontri ma bisogna spiegare che non sono riforme liberali», ha spiegato. Il ministro, ha sottolineato il presidente dell'Anm, «dica cosa succederà dopo avere reso l'azione penale discrezionale e avere separato il pubblico ministero dal giudice, qual è l'assetto che prefigura. Oggi abbiamo il pm che non ha interferenze dal sistema politico, se vuole cambiare dica come. Ha detto di non volere assolutamente condizionare il pm al potere politico, ci dica come vuole fare».
L'Anm, ha assicurato infine Santalucia, «non intraprende battaglie, non fa guerre ma non abbandonerà mai il ragionamento sui temi della Costituzione, che sono tutela dell'autonomia e indipendenza della giurisdizione». «Quello sulle intercettazioni sembra un attacco a freddo», ha detto.
«Con la riforma del 2017-2018 il sistema ha trovato un soddisfacente punto di equilibrio, dopo non ci sono stati casi che segnano una lacuna nella normativa, una messa in pericolo, come era avvenuto in passato, del diritto alla riservatezza e alla reputazione. il ministro ha ripreso un vecchio tema», ha sottolineato.
L'indagine sul Qatargate «si è giovata tantissimo delle intercettazioni. E' una pagina di cronaca che serve da sola a dire che i controlli di legalità dovrebbero essere rafforzati, non allentati. Questo è il messaggio che dobbiamo mandare. Nessuna indifferenza al tema della tutela diritti ma vorremmo capire perché oggi si mette sul tavolo il tema di una possibile riforma delle intercettazioni», ha detto.
«Dal Belgio ci viene una lezione di stile, che è quello del rispetto che l'autorità politica sta dimostrando nei confronti di una giurisdizione che se fosse stata in Italia sarebbe stata accusata di essere particolarmente invasiva. Nessun appello all'immunità, una forte collaborazione da parte del Parlamento con l'autorità giudiziaria e questo segna, nella drammaticità della vicenda, una lezione istituzionale di collaborazione tra poteri che vorremmo potesse segnare il quotidiano anche in Italia», ha sottolineato.