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Si è riunita ieri per la prima volta la “squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori”, istituita presso il Ministero della Giustizia.
I compiti della nuova struttura La task force, promossa dal Guardasigilli Alfonso Bonafede dopo i fatti di Bibbiano, ha il compito di promuovere una banca dati nazionale sui procedimenti minorili e in particolare sui ricoveri in istituti di assistenza: «Un ruolo molto importante in un settore delicatissimo - ha detto il ministro -. I fatti di cronaca emersi, in ultimo il caso di Bibbiano, impongono allo Stato una maggiore attenzione e uno sforzo ulteriore rispetto al passato. Occorre prendersi cura dei bambini durante tutto lo svolgimento del percorso di affidamento, valutandone i presupposti ma anche garantendo un monitoraggio delle varie tappe. Lo Stato deve essere sempre al fianco dei bambini».
L’iniziativa del ministro prende avvio in seguito ai fatti di cronaca, ancora al vaglio della magistratura. Per questo, Bonafede ha aggiunto che «Non intendiamo sostituirci alla magistratura nella valutazione di singole vicende. Abbiamo massima fiducia nel lavoro dei giudici. Partendo dalle vicende di Bibbiano dobbiamo fare un lavoro che riguarda l’intero territorio nazionale, avendo come obiettivo fondamentale la tutela del minore e della sua famiglia. Servono investimenti adeguati per sostenere gli operatori del settore, che sconta purtroppo uno spezzettamento delle competenze e dei diversi livelli territoriali chiamati in causa».
In sostanza, l’obiettivo è avere una panoramica nazionale sulla gestione degli affidi, perchè «Nelle fasi di vuoto rischiamo di avere momenti di ombra in cui non riusciamo a proteggere i minori».
L'organigramma La squadra, operativa da ieri, è composta da sedici componenti, dieci interni e sei esterni: il capo di gabinetto del ministero della Giustizia Fulvio Baldi, il vice capo di Gabinetto Gianluca Massaro, Rossella Pegorari, magistrato del Gabinetto, Giampaolo Parodi, vice capo dell’ufficio legislativo di via Arenula, il capo dell’Ispettorato del ministero, Andrea Nocera, Alessandra Cataldi, direttore generale per i sistemi informativi automatizzati, il capo del Dipartimento degli affari di giustizia, Maria Casola, il capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, Barbara Fabbrini, il capo del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità, Gemma Tuccillo, Giuseppe Buffone della Direzione generale della giustizia civile, Silvia Albano dell’Associazione nazionale magistrati, Maria Francesca Pricoco, presidente dell’associazione italiana magistrati minorenni e di famiglia, Gianmario Gazzi, presidente dell’ordine degli assistenti sociali, Fulvio Giardina, presidente dell’ordine degli psicologi, Maria Masi, vice presidente del consiglio nazionale forense e il commissario straordinario del Forteto e garante per l’infanzia e adolescenza della Regione Lazio Jacopo Marzetti.
I lavori della task force dovrebbero concludersi il 30 novembre, salvo proroghe successive. Sin dalle prime battute, il Cnf ha definito «importante» l’iniziativa, perchè «al di là delle motivazioni contingenti che l’hanno suggerita, risulterà certamente preziosa per affrontare la tutela dei minori da intendersi come soggetti pienamente titolari di diritti, tema centrale per ogni civiltà evoluta» .