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«A chi va in giro ad ascoltare chi protesta diciamo di ascoltare questa piazza e aprano un confronto. Noi siamo il cambiamento. Qui chiediamo il cambiamento e la giustizia sociale». Il battesimo della piazza di Maurizio Landini, da segretario della Cgil, avviene nel luogo simbolo delle manifestazioni sindacali: Piazza San Giovanni, a Roma. È qui che Cgil, Cisl e Uil, di nuovo unite, si danno appuntamento alla fine di un corteo - partito da Piazza della Repubblica - scandito dallo slogan "Futuro al lavoro". Le bandiere della "Triplice" riempiono la visuale dal palco, dove Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo si alternano al microfono. «La domanda di cambiamento che arriva da questa piazza la rivolgiamo anche fuori dall’Italia», dice il neo segretario della Cgil, «tutti uniti dobbiamo andare in Europa per costruire un’altra Europa, quella dei diritti e del lavoro», spiega Landini, sottolineando l'importanza della manifestazione per il mondo del lavoro: «Oggi siamo qui unitariamente. Questa è una grande cosa, è una grande novità». Un'unità da cercare anche oltre i confini italiani. «Come in Italia dobbiamo unire tutti i lavoratori e i sindacati in tutta Europa. Dobbiamo avere in questa fase il coraggio di osare», scandisce l'ex capo dei metalmeccanici. Landini invita i lavoratori a diffidare di chi semplifica la realtà, diffondendo paura, quando non riesce ad affrontare la complessità: «Se incontrate qualcuno che dice di avere una soluzione per tutto e fa tutto da solo, dategli la mano e cambiate strada perché vi sta prendendo in giro», dice. «Nella legge di stabilità i salari nel pubblico impiego aumentano di 14 euro lordi nei prossimi tre anni: non si rendono conto che così offendi te stesso e quelli che lavorano. Investire sul lavoro pubblico significa non solo dare un riconoscimento salariale ma anche intervenire su una idea di crescita del paese». Non mancano i riferimenti al reddito di cittadinanza «Noi non siamo in piazza contro la povertà ma abbiamo presentato una piattaforma precisa su cui avviare un dialogo», incalza il leader della Cgil. E sui 6mila navigator in arrivo per il reddito di cittadinanza incalza: «È un capolavoro, 6 mila lavoratori che saranno assunti con un contratto di collaborazione per reclutare altri lavoratori che a loro volta saranno precari». C'è spazio anche per un passaggio sui migranti. «Proporrei di fare un corso di formazione a chi pensa che siamo invasi», afferma. Infine Landini si rivolge direttamente al governo in questi termini: «Io credo che dopo questa giornata, se il governo ha un minimo di saggezza, dovrebbe aprire un tavolo di trattativa, ma se non dovesse succedere sappia noi ci non fermeremo e andremo avanti finché non porteremo a casa quello che abbiamo chiesto». Il monito viene ribadito poco dopo anche dalla segretaria della Cisl Annamaria Furlan, che dal palco scandisce: «Il governo cambi rotta, siamo a un passo dalla recessione economica, la produzione industriale cala, lo spread aumenta, servono interventi per ritornare a crescere, a cominciare dalle infrastrutture. Esca da realtà virtuale e si cali nella realtà del lavoro». Per il capo della Uil, Carmelo Barbagallo, invece, «il governo non può essere autoreferenziale perché l’economia sta andando male e un governo del cambiamento non può cambiare il paese in peggio. Si confronti con i sindacati, noi siamo pronti a fare la nostra parte». La Triplice è tornata.