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Con le elezioni previste nel fine settimana dell’Immacolata si dovrebbe concludere la lunga crisi del Csm, esplosa con la pubblicazione lo scorso maggio delle intercettazioni a carico dell’ex presidente Anm Luca Palamara. Ieri il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha indetto per l’ 8 e 9 dicembre le suppletive per sostituire il dimissionario Paolo Criscuoli, il togato di Magistratura indipendente presente al famoso dopo cena con Palamara e con i parlamentari Cosimo Ferri e Luca Lotti. Bruno Giangiacomo, presidente del Tribunale di Vasto e primo dei non eletti, aveva a sua volta rinunciato alla nomina in quanto sotto procedimento disciplinare.
Le elezioni di dicembre seguiranno quelle già previste per il prossimo 6 e 7 ottobre, con le quali verrano eletti due consiglieri del ruolo requirente.
Si profila, quindi, una campagna elettorale lunghissima. Prematuro parlare ora di candidature per dicembre: le correnti aspetteranno i risultati di ottobre. Elezione quasi certa per il pm antimafia Nino Di Matteo, indipendente sostenuto dal gruppo “Autonomia e Indipendenza” di Piercamillo Davigo.
Più incertezza sul secondo posto: il cartello progressista di “Area” ha presentato diversi candidati, scelta d’immagine che però, con la prevedibile dispersione del voto, difficilmente riscuoterà successo.
Molto dipenderà dai voti che raccoglieranno il candidato di Unicost, Giuseppe De Falco, e quello di Magistratura indipendente, Antonio D’Amato. Se spuntassero conversazioni tali da far dimettere altri consiglieri, ci sarebbero, dopo queste tornate, toghe pronte a subentrare senza bisogno di nuove elezioni. Ma il Csm di dicembre sarà molto diverso da quello uscito dalle urne lo scorso anno.