PHOTO
La Corte di Cassazione, con due successive pronunce, ha dichiarato illegittimi i provvedimenti di convalida del trattenimento emessi dal Giudice di Pace di Trapani e dal Tribunale di Palermo contestando la rilevanza del cosiddetto secondo “foglio notizie” nel determinare la condizione giuridica dei cittadini stranieri in arrivo sul territorio italiano. Sono stati, quindi, accolti i ricorsi presentati nell’ambito del progetto “In Limine” degli avvocati di Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) che chiede alle autorità di sospendere la prassi illegittima. Cosa è stato messo in discussione? Si tratta di una prassi sistematica connaturata all’approccio hotspot di selezione e classificazione informale dei cittadini stranieri finalizzata ad allontanare i cittadini stranieri che non vengono considerati richiedenti asilo e che dà luogo ad un esercizio discrezionale da parte delle autorità di pubblica sicurezza nel consentire l’accesso a un’informazione piena e corretta e alla richiesta di protezione internazionale. Consiste nel fatto che gli stranieri, nell’ambito delle procedure per determinare lo status dei cittadini negli Hotspot, vengono sottoposti alla sottoscrizione delle “schede informative” e di un secondo “foglio notizie”, un documento estremamente dettagliato che contiene informazioni su tutte le cause di inespellibilità. Sottoscrivendo tale documentazione, la persona dichiarerebbe di non essere interessata a chiedere protezione anche, come nelle vicende sottoposto al giudizio della Cassazione, nel caso in cui abbia già manifestato la volontà di chiedere asilo. A seguito della firma di tali documenti sono notificati provvedimenti di respingimento differito e di trattenimento. La Cassazione ha però ora affermato in maniera chiara che la compilazione e sottoscrizione del successivo “foglio notizie”, non può incidere sullo status giuridico del cittadino straniero quale richiedente protezione comportando la revoca o il superamento della domanda precedentemente presentata. Trattandosi di pratica elusiva delle norme vigenti in materia di protezione internazionale che comporta gravi restrizioni sull’effettivo esercizio delle garanzie poste a tutela dei diritti spettanti ai richiedenti asilo, si chiede alle autorità competenti di interrompere immediatamente tale prassi chiaramente censurata dall’autorità giudiziaria. D.A.