Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto presso la Corte d’Appello di Napoli per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, lodando i risultati raggiunti nel distretto e difendendo con fermezza la riforma costituzionale della giustizia, che include la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e inquirente. Nonostante i progressi celebrati dal ministro, la cerimonia è stata caratterizzata dalle proteste dei magistrati in diverse città italiane.

I risultati del distretto di Napoli

Nordio ha elogiato il contributo degli uffici giudiziari partenopei agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). «La Corte d’Appello di Napoli ha raggiunto una riduzione del 98,5% dell’arretrato civile rispetto al 2019, un risultato straordinario che testimonia l’impegno del personale giudiziario», ha dichiarato. Anche i tribunali di Avellino, Benevento e Santa Maria Capua Vetere hanno ottenuto progressi significativi: «Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, partendo da un arretrato di 15.233 procedimenti, ha ridotto il carico a soli 809 pendenti, un risultato davvero encomiabile».

Il ministro ha sottolineato il ruolo centrale del personale assunto grazie al PNRR: «Al 10 dicembre 2024, risultavano in servizio 1.458 unità di personale a tempo determinato, di cui oltre 1.000 Addetti all’Ufficio per il Processo. Queste persone rappresentano un valore inestimabile e sono ormai pienamente integrate negli uffici giudiziari».

Nordio ha avuto parole d’elogio anche per l’assente Gratteri: «Il Procuratore Gratteri ha portato a Napoli da Reggio Calabria il suo impareggiabile expertise investigativo sulla ‘ndrangheta, che si sta perfettamente integrando con il Know How dei colleghi napoletani sulla Camorra, producendo da subito grandi risultati per la lotta al crimine organizzato, una priorità assoluta di questo Governo».

Digitalizzazione e intelligenza artificiale

Nordio ha dedicato una parte del suo intervento al tema della digitalizzazione, ammettendo le difficoltà legate all’introduzione del processo penale telematico: «La tempistica ristretta per l’attuazione del processo penale telematico ha generato criticità, ma il Ministero ha adottato provvedimenti immediati per affrontarle e garantire una transizione più agevole».

Guardando al futuro, il ministro ha evidenziato il ruolo dell’intelligenza artificiale nel settore giudiziario: «L’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sul diritto, ma abbiamo già stabilito un principio fondamentale: ogni decisione spetta esclusivamente al magistrato, preservando la centralità del giudice nell’interpretazione della legge».

La riforma della giustizia

Difendendo la riforma costituzionale, Nordio ha ribadito: «La riforma si presenta con una chiarezza cartesiana di rocciosa solidità. Il postulato assoluto è l’indipendenza del pubblico ministero rispetto al potere esecutivo». Ha sottolineato che la separazione delle carriere rafforzerà il sistema giudiziario: «La riforma non indebolirà l’accusa, ma rafforzerà il ruolo del giudice, garantendo un giusto processo in cui le parti saranno in condizioni di parità davanti a un giudice terzo e imparziale».

Nordio ha anche chiarito l’iter della riforma: «Il legislatore procederà senza esitazioni, con fiducia nel referendum popolare che suggellerà questo iter complesso. Ogni variazione futura sarà un’interpretazione arbitraria e infondata».

Restando sui temi filosofici, il Guardasigilli ha aggiunto: «La giustizia umana è, per definizione, incerta e fallibile. Per questo teologi e filosofi, tra tutti Emanuele Kant, ne hanno postulato una divina. È anzi un paradosso singolare che la nostra religione, la nostra filosofia e la nostra scienza si fondino su tre processi sostanzialmente iniqui: la crocifissione di Gesù, come le condanne di Galileo e di Socrate suscitano in noi un sentimento di ripudio, malgrado siano state irrogate ed eseguite secondo procedure legali. Se dunque vogliamo tendere a una coincidenza tra l’imperativo eteronomo della norma e quello autonomo dell’etica, dobbiamo trovare una fonte di ispirazione solida e razionale. Questa fonte è costituita dalle culture che hanno formato la nostra civiltà: quella giudaico-cristiana, e quello greco-romana, filtrate dall’illuminismo».

Investimenti e sviluppo del territorio

Il ministro ha illustrato gli investimenti infrastrutturali destinati al distretto di Napoli: «Abbiamo stanziato 45 milioni di euro per interventi di edilizia giudiziaria e penitenziaria, inclusi progetti a Santa Maria Capua Vetere e Benevento». Ha poi aggiunto: «L’azione del Ministero è volta a migliorare le condizioni di lavoro, rafforzare gli organici e garantire l’efficienza del sistema giudiziario».

Un messaggio di fiducia

Concludendo il suo intervento, Nordio ha richiamato i valori che ispirano il sistema giudiziario italiano: «La nostra civiltà si basa su quattro fonti fondamentali: la cultura giudaico-cristiana, quella greco-romana, l’illuminismo e la nostra Costituzione. Questi principi devono guidarci nella costruzione di una giustizia sempre più moderna e al servizio dei cittadini».