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Non esiste nessun “sistema Bibbiano”. E a certificarlo è il tribunale dei minori di Bologna, che ha esaminato 100 fascicoli relativi a richieste di provvedimenti per i minori della Val d’Enza presentate negli ultimi due anni, alla ricerca di eventuali anomalie.
Una ricerca vana, perché tra quei casi non è stata riscontrata alcuna stranezza. Come riporta l’edizione bolognese di Repubblica, i magistrati hanno riscontrato un sistema complessivamente sano: su un centinaio di segnalazioni dei servizi sociali di Bibbiano, che chiedevano l’allontanamento dei minori dalle proprie famiglie, il tribunale ha rigettato 85 richieste, decidendo di lasciare i minori a casa con i genitori.
Per circa 30 casi particolarmente difficili, i giudici hanno optato per l’affido esplorativo, ovvero una forma di sostegno al nucleo familiare per cercare di evitare l’allontanamento e superare momenti complicati. Il dato finale, dunque, è di 15 allontanamenti, vagliati attentamente dai giudici dopo aver affidato i casi a consulenti del tribunale.
Ma non solo.
A confermare l’effettiva necessità di allontanare quei minori dalle loro famiglie è anche l’iter processuale: in otto casi su 15, infatti, le famiglie naturali non hanno presentato ricorso, accettando dunque la decisione dei giudici.
Mentre i restanti sette casi si sono conclusi con la conferma in appello della decisione presa dal tribunale dei minori. «Se vi sono state mele marce che hanno tentato di frodarci processualmente avrebbe detto il presidente del tribunale, Giuseppe Spadaro devono essere giudicate dalla magistratura e punite in maniera severa».