«Una giornata particolare». Questo il titolo del convegno organizzato dalla Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense per la festa della donna. Un’occasione per affrontare la questione femminile, con la figura della pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi a fare da ideale madrina. L’evento ha visto la partecipazione della psicologa e criminologa Marialuisa Vallino, che ha analizzato il mito femminile per spiegare la violenza di genere, la storica dell’arte e tra le curatrici della mostra su Artemisia Gentileschi a Palazzo Braschi, Fulvia Strano e la professoressa Chiara Meta. Dopo il saluto introduttivo della segretaria del Cnf, Rosa Capria, le tre esperte hanno analizzato la storia della pittrice - che appena diciottenne intentò un processo per stupro contro il suo violentatore, il suo maestro Agostino Tassi - «perchè Artemisia è una figura importante non per la violenza subita, ma per come sia stata in grado di superare il trauma attraverso la sua opera pittorica», ha spiegato Vallino.
L'evento presso a Casa delle Letterature | IL VIDEO
L’elaborazione di quanto accaduto, come ha spiegato Fulvia Strano, «si nota nei suoi dipinti, in cui Artemisia ha la capacità di portare in primo piano sè stessa, con la dirompenza di un tratto che trasmette tutta la forza emozionale». La Gentileschi, infatti, analizza la figura femminile attraverso gli archetipi pittorici dell’epoca - le scene sacre del vecchio testamento - rendendo la donna soggetto presente e forte. La storia della pittrice, emancipata e capace di confrontarsi alla pari con i colleghi in una professione prettamente maschile, risulta emblematica anche oggi, «un’epoca in cui le disuguaglianze sono ancora profonde ma lavorano nell’ombra. Le donne oggi hanno delle preclusioni di fatto, soprattutto in un tempo di crisi, in cui il lavoro femminile è ancora pregiudizialmente considerato una spesa improduttiva», ha considerato la professoressa Meta.
La giornata, poi, è continuata con un convegno su “Media e comunicazione, due termini declinati al femminile”. Alla seconda parte dei lavori, introdotti da Maria Masi, coordinatrice della Commissione Pari Opportunità del Cnf, hanno partecipato rappresentanti di diversi ordini professionali tra cui quello degli psicologi ( Dominella Quagliata), dei medici ( Annarita Frullini), dei giornalisti ( Maria Teresa Celotti) e la direttrice di Rai Parlamento, Nicoletta Manzione. Ogni ordine, su stimolo dell’avvocatura, ha condiviso l’idea di andare avanti promuovendo iniziative positive che contrastino la violenza di genere e promuovano una corretta immagine della donna.
Tanti passi sono stati fatti, ma molti restano ancora da fare e il lavoro di coordinamento resta fondamantale per vincere stereotipi e modelli duri a morire nel modo in cui i media fanno informazione sulle donne.