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«Per riprendere a vivere, c’è bisogno delle quattro precauzioni necessarie: distanziamento sociale, evitare assembramenti, mascherine e igiene delle mani e degli ambienti. Fino a quando non ci sarà il vaccino, tornare a vivere significa rispettare sempre queste regole. L’aumento delle ultime settimane significa che il virus esiste e non va sottovalutato». È la raccomandazione del presidente della Regione Lazio e segretario del Pd Nicola Zingaretti, in collegamento video all’evento organizzato dall’Osservatorio Economico e Sociale «Riparte l’Italia«, a Bologna. Zingaretti, intervistato da Luca Telese, ha voluto ribadire l’importanza delle norme precauzionali, fondamentali per evitare «un nuovo lockdown» che ha detto, «non escludo se non rispettiamo le regole». Zingaretti è stato tra i primi esponenti politici a rimanere, in prima persona, colpito dal Covid-19, esperienza che gli ha insegnato che «non si può scherzare, che si può avere paura ma che si può sconfiggere. L’economia - ha precisato - non potrà vivere un altro ciclo come quello di marzo. Siamo stati bravissimi come italiani a capire il momento e in questi contesti siamo i più bravi di tutti». Particolare attenzione Zingaretti la dedica alla categoria della popolazione più sensibile: «Vorrei fare un appello: tutti gli Over 60, quest’anno, facciano il vaccino influenzale. Nella mia Regione, forse con eccesso di zelo in attesa del parere del Consiglio di Stato, l’ho messo come obbligatorio. Ma avere un modo per evitare ricoveri inappropriati, in modo da capire diagnosi precoce sul Covid, è molto importante. Io capii di avere il Covid alle prime linee di febbre proprio perchè ero vaccinato». Commentando, poi, le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul ruolo fondamentale della scuola, Zingaretti ha evidenziato che «la scuola va tutelata non solo per quello che accade dentro l’edificio, ma attraverso il comportamento di tutte le 24 ore del giorno per evitare focolai» e ha annunciato l’introduzione, in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma, del "Test Saliva", strumento alternativo al tradizionale tampone e «molto più semplice e rapido e che testeremo soprattutto nelle scuole». Non solo scuola, nelle parole di Zingaretti, ma anche Università.