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«Ho insistito fin dall’inizio per avere negoziati con il leader della Federazione Russa perché ritengo che (qualsiasi incontro tramite mediatori)... non darà l’effetto desiderato. Questa guerra può essere fermata da colui che l’ha iniziata»: così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in una conferenza stampa, ha risposto a chi gli chiedeva della disponibilità a un incontro con il presidente russo, Vladimir Putin. «Se il nostro popolo a Mariupol viene ucciso, se si tengono pseudo-referendum nei territori occupati, l’Ucraina si ritirerà da qualsiasi negoziato», ha aggiunto. Zelensky ha parlato da una stazione della metropolitana di Kiev, davanti a un fiume di giornalisti da tutto il mondo: sottoterra proprio come decine di migliaia di suoi connazionali che in queste settimane hanno resistito all’avanzata russa. «Io non voglio parlare con Putin, devo parlargli se vogliamo risolvere la questione per via diplomatica. Personalmente non vorrei parlargli, ma sono costretto a farlo». Zelensky ha aggiunto di non aver «paura di incontrare» Putin se ciò portasse a un accordo di pace tra Russia e Ucraina. «Non ho paura di incontrare il presidente o dei tentati omicidi», ha detto a chi gli chiedeva se temesse un tentativo di avvelenamento. «Non ho il diritto di avere paura perché la nostra gente ha dimostrato di non aver paura di nulla. Hanno paura per i loro figli, è vero, ma la gente fermava i carri armati a mani nude». Ma prima di parlare con Putin, ha spiegato il presidente, «devono tacere le armi». I russi in Ucraina, ha aggiunto il presidente dell'Ucraina, «hanno commesso le stesse atrocità dei nazisti, un "russismo" destinato a entrare nei libri di storia ed essere analizzato come il fascismo. «Non importa come si chiamerà il Tribunale quello che conta è il risultato. Quante persone, quanti anni di galera avranno. Crediamo nel risultato. Vedo sostegno in questa direzione. Sono venuti tanti professionisti a Kiev. Tutti capiscono chi sono i colpevoli». «Oggi sono stati lanciati sette razzi a Odessa. Sono morti in otto e ci sono stati 20 feriti. È morto un bambino di soli 3 mesi. Questo significa che la guerra è cominciata quando questo bambino aveva solo un mese. Sono stati bastardi, sono soltanto bastardi. Non abbiamo voglia di passare del tempo con loro ma dobbiamo parlare con loro finché dura questa guerra. Di quali valori parlano? quale mondo cristiano? è il Medioevo». Zelensky ha parlato anche della Nato: «Non posso influenzare la Nato ma ritengo che sia stato un errore che la Nato in questi anni non abbia accettato l’Ucraina. L’Ucraina avrebbe rafforzato l’alleanza - ha sottolineato -. Nessuno pensava che saremmo resistito più di 3 giorni e alcuni politici europei lo dicevano a voce alta. Noi siamo riusciti mostrando la nostra forza a fare cambiare questo atteggiamento nei nostri confronti». E poi l'appello a Bergoglio: «Sono grato a Papa Francesco per la sua posizione. L’ho incontrato quando si parlava di Markiv. Avrei voluto che lui venisse qui, che ci aiutasse a sbloccare i corridoi umanitari a Mariupol. È presto per parlare di una sua visita ma noi lo aspettiamo. Di lui si fidano molte persone», ha sottolineato. Kiev, ha aggiunto, «vuole una tregua, un cessate il fuoco per salvare delle vite umane. Tutti gli aiuti sono necessari anche quelli della Santa Sede».