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Dopo Francia e Germania, anche la Gran Bretagna risponde all’ondata di contagi da Coronavirus attuando il lockdown da giovedì e fino a inizio dicembre. Nel giorno in cui il Regno Unito raggiunge il triste primato di un milione di casi di Covid-19, il premier Boris Johnson annuncia una nuova stretta nazionale in Inghilterra: comincerà giovedì prossimo e durerà fino al 2 dicembre. Johnson ha così ceduto ai suoi consiglieri scientifici, che lo avevano avvertito di quanto la situazione fosse ormai fuori controllo; e ha ammesso il fallimento della strategia delle chiusure locali che il governo conservatore britannico aveva perseguito finora. Chiuderanno tutti i negozi, i pub, i bar i ristoranti e le attività commerciali non essenziali; si potrà uscire solo per effettiva necessità (andare a comprare il cibo o recarsi dal medico), anche se le scuole e le università rimarranno aperte, ma la gente dovrà lavorare da casa. «Dovete stare a casa, potete uscire solo per ragioni specifiche, come studio e lavoro», ha detto Johsnon in un’attesa conferenza stampa, cominciata quasi tre ore dopo il previsto. «Non sarà un lockdown totale come a marzo e aprile», ha sottolineato Johnson, spiegando che le misure sono meno restrittive. Tuttavia «il messaggio di base è lo stesso: state a casa, proteggete il sistema sanitario, salvate vite». Il premier ha assicurato che il sistema di sussidi per i lavoratori degli esercizi che dovranno chiudere durerà per tutto novembre e sarà esteso in dicembre. «Nessuno vorrebbe imporre questo genere di misure da nessuna parte. Come abbiamo visto dai dati, dobbiamo essere umili di fronte alla natura», ha detto il premier, che in serata ha parlato alla nazione. «Ma il virus sta correndo troppo veloce per riuscire a stargli dietro con nuova capacità ospedaliera. Se non agiamo ora, le possibilità che il Sistema Sanitario Nazionale abbia problemi gravissimi a dicembre è molto, molto alta». «Come in gran parte d’Europa, il virus si sta diffondendo ancora più rapidamente che nello scenario peggiore dei nostri esperti», ha proseguito ancora Johnson: «i loro modelli suggeriscono ora che, se non agiamo, potremmo registrare in questo Paese migliaia di morti al giorno, un picco di mortalità, cioè, maggiore di quello al quale abbiamo assistito in aprile». Il premier ha promesso l’avvio «in pochi giorni» di una campagna di test a tappeto per la quale è stato mobilitato anche l’esercito. «Natale sarà diverso quest’anno, forse molto diverso - ha aggiunto -. Ma è mia sincera speranza e convincimento che con queste azioni più dure, potremo permettere alle famiglie di riunirsi». «Vista la crescita esponenziale del numero di pazienti negli ospedali, e non sono tutti anziani, significa che dottori e infermieri dovrebbero scegliere chi curare, chi vive e chi muore - ha aggiunto Johnson -. I medici e gli infermieri dovrebbero scegliere tra pazienti Covid e non Covid. E inoltre, migliaia di pazienti non Covid rischierebbero di non essere curati». Nel pomeriggio, intanto, anche l’Austria - attraverso il cancelliere Sebastian Kurz - ha annunciato il ritorno in lockdown per contenere la pandemia dal 3 al 30 novembre.