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Praticamente un ultimatum: i negoziatori europei hanno dato 48 ore di tempo ai colleghi britannici per presentare una soluzione accettabile sulla Brexit, una proposta che possa dare una svolta all’impasse, altrimenti il “no deal” calerà come un sipario sinistro sul Regno Unito.
Se dovesse arrivare una proposta accettabile, il negoziato per trovare una via di uscita al braccio di ferro continuerà anche nel fine settimana, ha confermato il segretario britannico alla Brexit, Geoffrey Cox, procuratore generale di Londra. Il Regno Unito sta cercando di modificare l’accordo di divorzio per renderlo più accettabile ai deputati euroscettici in vista dei voti a raffica della prossima settimana a Westminster.
Con l’accordo sul ritiro che deve essere sottoposto nuovamente al voto dei deputati britannici martedì prossimo, Londra non ha ancora ottenuto le concessioni richieste all’Ue. Il governo britannico punta soprattutto a modificare il “backstop» ”, progettato per impedire il ritorno di una frontiera tra l’Irlanda ( Stato membro dell’Ue) e l’Irlanda Nord ( una delle quattro nazioni costituenti del Regno Unito). Il rischio che si profila all’orizzonte, con una hard Brexit, è il risorgere di un confine fisico tra l’Ir-landa e l’Irlanda del Nord.
Loiseau insiste che l’accordo di ritiro negoziato tra Londra e l’Ue è la «migliore soluzione possibile». «Non possiamo riaprire questo negoziato sull’accordo di ritiro perchè è equilibrato», ha confermato su Bbc Radio 4, insistendo sul fatto che il backstop era una «soluzione di ultima emergenza».
Se l’accordo sarà nuovamente respinto dai Comuni, come ci si attende, la premier Theresa May presenterà altre due mozioni, mercoledì e giovedì della prossima settimana, per chiedere se Londra deve lasciare l’Ue senza accordo o se invece la Brexit, fissata per il 29 marzo, deve slittare.