Il dopo brexit e la partita degli investimenti. Le nazioni arrivano divise in blocchi al Consiglio europeo di domani che si riunisce in seduta straordinaria per approvare il nuovo quadro finanziario poliennale
Il piano del governo Johnson in vigore nel 2021. Per entrare bisogna avere un lavoro da almeno 26mila sterline l'anno. Non verranno più accettate carte di identità
Anthony Cartwright scrittore e intellettuale britannico. «I laburisti hanno miseramente fallito, io stesso credevo che spostare a sinistra il partito ci avrebbe portati al governo, ma le classi popolari erano troppo deluse»
Il parallelismo tra la separazione del Paese dal Vecchio Continente e quella di Harry e Megan dalla Casa reale britannica è una plastica metafora di questa fase storica
Boris Johnson è riuscito a intercettare il malessere dei ceti popolari indicando un responsabile: l'Unione europea. Ma le sue promesse saranno molto difficili da mantenere
I Conservatori conquistano 359 seggi su 650. Il grande sconfitto è invece il Labour di Jeremy Corbyn. Il premier ha dichiarato che l'uscita dall' Ue avverrà il 31 gennaio.
Oggi le elezioni legislative avanti I tories ma il Labour è in rimonta. La scommessa di Boris Johnson che, in caso di vittoria, uscirà subito dall’Ue laburisti e liberali puntano a una coalizione alternativa e a un nuovo referendum
L’annuncio del Partito conservatore. Via le carte di identità, per entrare nel paese bisognerà esibire il passaporto ma solo in caso di una vittoria di Johnson al voto del 12 dicembre
Niente accordo con I Tories, il leader populista corre da solo. Con oltre seicento candidati in lizza il partito euroscettico rischia di dividere il campo dei brexiteers, favorendo la sinistra e I liberali pro- Ue
Svolta Brexit il sì del Labour alle elezioni anticipate. Il confronto con il premier Johnson si sposta nelle urne si annuncia una campagna elettorale senza esclusione di colpi da stabilire la data
Richiesta avanzata al presidente del Consiglio Ue Donald Tusk dopo che il premier britannico Boris Johnson l’aveva esclusa. «Ma è un atto formale a cui ci obbliga il voto in Parlamento sul Benn Act: ce la faremo comunque per il 31 ottobre», scrive il primo ministro
Almeno mezza dozzina di ministri del governo di Boris Johnson sarebbero pronti a lasciare la compagine governativa di Boris Johnson in caso di un'uscita dalla Ue senza un accordo
La commssione Ue: «londra fa lo scaricabarile». Durissima telefonata tra I due leader. La strada verso il no- deal sembra spianata anche se a Bruxelles c’è chi spera ancora in un accordo dell’ultim’ora
Il piano del premier inglese prevede Belfast nell’Ue fino al 2025. La ministra irlandese degli affari europei: «irricevibile». In attesa di una risposta di Bruxelles “BoJo” mostra I muscoli: «noi via comunque il 31 ottobre»
Operazioni finanziarie sbagliate e la paura della Brexit sul fallimento della compagnia. Ora lo stato inglese deve frasi carico del ritorno di almeno 150mila britannici. A rischio anche i cittadini stranieri