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Putin davanti al Cremlino
Il giorno dopo il via libera dell’Ucraina a un cessate il fuoco di 30 giorni nel conflitto con la Russia, l’attesa è ora per la risposta di Mosca. L’accordo, negoziato a Gedda in Arabia Saudita con il coinvolgimento degli Stati Uniti, potrebbe rappresentare un primo passo verso una soluzione diplomatica.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio aveva dichiarato ieri sera che «ora la palla è nel campo della Russia», invitando il Cremlino a prendere posizione. Oggi, però, il portavoce del governo russo Dmitry Peskov ha frenato gli entusiasmi: «Non corriamo troppo, attendiamo dettagli», ha detto, sottolineando che Mosca sta ancora valutando le informazioni ricevute dagli americani attraverso canali diplomatici.
Possibile telefonata tra Trump e Putin
Un segnale di apertura potrebbe arrivare con un colloquio diretto tra Donald Trump e Vladimir Putin. Il Cremlino non esclude questa ipotesi, come ha dichiarato Peskov: «Se sarà necessario, una telefonata tra i due leader potrà essere organizzata ra»pidamente». I canali di dialogo tra Washington e Mosca restano aperti, e una conversazione ai massimi livelli potrebbe aiutare a chiarire i termini della tregua.
Cina: «Auspichiamo una pace duratura»
Intanto, anche la Cina si è espressa sulla possibilità di un cessate il fuoco. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha ribadito la posizione di Pechino: «Ci auguriamo che tutte le parti coinvolte trovino, attraverso il dialogo, un piano di pace sostenibile e duraturo». La Cina, ha aggiunto, si è sempre adoperata per la pace e per una soluzione negoziata del conflitto.
Incontro tra i capi dell’intelligence di USA e Russia
Un altro segnale di movimento diplomatico arriva dall’incontro tra i capi dei servizi segreti di Stati Uniti e Russia. Il direttore del Servizio segreto estero russo (Svr), Sergei Naryshkin, ha avuto una conversazione telefonica con il direttore della Cia, John Ratcliffe. Secondo quanto riferito dall’agenzia russa Ria Novosti, i due dirigenti hanno concordato di mantenere contatti regolari per favorire la stabilità internazionale e ridurre le tensioni tra Mosca e Washington.