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L'incontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky
Dopo l'incontro avvenuto in Vaticano a margine dei funerali di Papa Francesco, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tracciato un bilancio positivo del colloquio con Volodymyr Zelensky. Parlando con i giornalisti a Bedminster, nel New Jersey, Trump ha definito l'incontro «bellissimo», osservando come il presidente ucraino gli sia sembrato «più calmo» e più disposto a un accordo di pace. «Penso che voglia fare un accordo», ha detto Trump, aggiungendo che durante il faccia a faccia di 15 minuti Zelensky ha rinnovato la richiesta di forniture militari.
Uno dei nodi affrontati è stato quello della Crimea, la penisola annessa dalla Russia nel 2014. Secondo Trump, Zelensky sarebbe ora pronto a rinunciare alla sua rivendicazione: «Penso di sì. La Crimea è stata persa 12 anni fa», ha affermato il presidente Usa, attribuendo la responsabilità dell'annessione alle amministrazioni di Barack Obama e Joe Biden. «Non so come si possa tirare fuori ora la questione della Crimea, è una cosa di molto tempo fa», ha aggiunto.
Il presidente americano ha espresso anche delusione per il recente attacco missilistico russo su Kiev, definendolo «sorprendente e molto deludente», soprattutto alla luce delle trattative in corso. Trump ha esortato il presidente russo Vladimir Putin a «smettere di sparare» e a firmare l'accordo di pace mediato dagli Stati Uniti: «Credo che abbiamo i contorni di un accordo, voglio che lui firmi e si metta fine a questa guerra».
I dettagli della proposta americana non sono stati resi pubblici, ma secondo indiscrezioni prevederebbero il riconoscimento della Crimea come parte della Russia. Una condizione che Zelensky, almeno fino ad oggi, ha categoricamente respinto. «Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, probabilmente impareremo molto», ha concluso Trump, lasciando intendere che il cammino verso una possibile intesa resta ancora lungo e incerto.